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e-mail: dave80@tiscali.it

Biografia: Sono nato a Palermo 29 anni fa, fino a 24 anni praticamente non mi sono mai mosso dalla città, a parte brevi viaggi per vacanza; anni questi trascorsi tra un diploma, qualche corso di formazione, la mia passione per la subacquea, vari lavoretti e una laurea al DAMS. Decido così di guardare meglio il mondo e inizio a viaggiare, non più da turista questa volta, per aprirmi un pò la mente e forse in fondo per scappare da questa città...ma per amarla ancora di più alla fine. Dovevo insomma allontanarmi per sentirla davvero, un processo strano lo capisco, ma necessario per me. E così trascorro qualche mese a Praga dove inizio ad appassionarmi al turismo come campo di studio e possibile settore di lavoro. Uno scalo a Bari per altri mesi e poi via in Irlanda letteralmente da un giorno all'altro...lì passa un anno di lavoro, ricordi bellissimi, anche duri a volte, e viaggi in giro per l'Europa. Imparo l'inglese, imparo a vivere in un certo senso (se mai si può imparare a farlo), ritorno alla base nella mia Palermo e di nuovo via, questa volta verso la Grecia, verso la splendida Creta che mi conquista e mi fa innamorare. Altri mesi ancora fuori, poi un'occasione di lavoro in Trentino e mi trasferisco lì. Ancora altro mondo, altra vita. Adesso sono qui, ho lavorato qualche mese per una casa editrice e sto terminando un master in Management dell'impresa turistica. Tra un mese un lungo tirocinio presso un tour operator. E poi si vedrà.

Davide Rago
  • Piazzale Francia

    Quella che segue è una piccola, comunissima storia di Palermo. Comunissima nella misura in cui si constata la mostruosa normalità della nostra città.
    I fatti riguardano i quotidiani, notturni accadimenti di piazzale Francia.
    Ormai da anni perdura una situazione, a dir la verità sempre più degradante, insostenibile per ogni onesto cittadino che a vivere in questa città finisce pazzo, ammazzato o abbandonato.
    Ogni brutta storia solitamente inizia male per poi finire peggio e questo è il caso nostro a tutt’oggi…
    Tale piazzale nacque dall’inutile, scellerata e speculativa scelta di trasformare un giardino coltivato a fichi d’india in parcheggio per i Mondiali di Calcio del 1990. Bene, quell’anno ovviamente tale parcheggio rimase pressocché inutilizzato, chiara prevedibile conseguenza di un piano urbanistico sballato e frutto solo e sicuramente delle solite connivenze e convenienze. Nessun tifoso dotato infatti di senno avrebbe mai posteggiato in un parcheggio distante quasi tre chilometri dallo stadio, ma i nostri amministratori come sempre furono poco assennati e molto affamati.
    Da allora il parcheggio ha iniziato a muovere i suoi primi passi nel degrado e non si è più fermato. Continua »

    Ospiti
  • Piccola visione notturna

    Notte.
    Un teatro.
    Una targa d’oro opaco su una parete purpurea corrosa da muffe verdi e la sua scritta: “Gran Real-Teatro Palermo”, qualche lettera pende a testa in giù sorretta da un incerto chiodo arruginito.
    Era bello, invidiato, ordinato, splendido un tempo.
    Ci sono dentro e lo osservo. Ora è diverso, decadente, polveroso, immerso in una densa e vischiosa penombra che avvolge tutto.
    Sul palcoscenico di legno vecchio, un enorme letto, con le sue putride lenzuola, troneggia al centro. Sopra distese, tre figure accidiose giacciono in un sonno lascivo.
    Sono lo Sdegno, la Civiltà e il Diritto. Un tempo erano guizzanti, alte, fiere e rispettate. Ora colano di adipe dalle loro lucide, nude pelli, paiono fuse in un solo corpo molle, indistinto.
    Attorno al loro capezzale mostri impazziti ballano e recitano, gozzovigliano e copulano tra i loro stessi escrementi.
    La sala è piena ma la gente seduta è ferma, sembra morta, in silenzio guarda davanti a sé, gli occhi vuoti, vitrei, riflettono, respingendole, le immagini che ricevono. Continua »

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