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Biografia: Penso d'esser un Palermitano doc, essendo nato in un piovoso pomeriggio di dicembre a pochi metri da piazza Politeama.

Dopo aver conseguito la laurea in Economia ho lasciato Palermo, e con essa molte comodità a mia disposizione oltre ad un lavoro molto ben retribuito, per far ciò che avevo sempre sognato sin da bambino: viaggiare e conoscere gente, lingue e culture diverse. Insomma, avevo in mente una specie di Grand Tour alla Goethe.

Così, dopo vari itinerari e due lunghi soggiorni a Bruxelles (città bella ma noiosa) e Parigi (città bella ma altezzosa) da più di un decennio sono a Londra (città bella e succosa) ed essere svegliato al mattino dai rintocchi del Big Ben che mi guarda dalla finestra mi dà sempre una piacevole emozione.

Due frasi, una di Dante e l'altra di Oscar Wilde, penso mi descrivano bene: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» e «Ho gusti semplicissimi: mi accentento sempre del meglio». That's it!

David Mincica
  • Palermo Peppers

    Mentre girovagavo nel settore delle insalate in un supermercato di Covent Garden, cercando vanamente qualcosa al tempo stesso di gustoso e dietetico, mi sono imbattuto in questa, almeno per me, novità: infatti, dopo i Panama Papers ci son adesso i Palermo Peppers, che di certo son più gustosi e meno indigesti! Continua »

    Palermo
  • Lei era la prima della classe

    Lei era la prima della classe, in quella 2F di un liceo di Palermo. Lunghi capelli biondi e lisci, labbra morbide e due begli occhi nocciola, su un corpo da Venere tascabile.
    Vestiva con classe ed eleganza: ricordo un maglioncino bordeaux a V, pantaloni di lana sagomati con fantasia tartan, e mocassini dal tacco quasi inesistente.

    Aveva perso suo padre quando aveva solo pochi anni, e il suo patrigno era un alto funzionario statale, decisamente ricco. Sua madre una donna dalla grande bellezza e dalla notevole ambizione, per se stessa e la sua unica figlia. Vivevano in un grandissimo appartamento che occupava l’intero piano d’un bel condominio non lontano dal Giardino Inglese, insieme ad una tata dal grembiule bianco e ad una bastardina, un po’ obesa, di nome Briciola.

    Le sue materie preferite erano l’Italiano e il Latino, e la nostra professoressa l’immaginava già come un’eccellente, futura insegnante di queste discipline. Continua »

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  • Un cannolo (?) londinese

    C’è una pasticceria, tra Piccadilly Circus e Leicester Square, che ogni giorno tenta i passanti con una vetrina zeppa di dolci di ogni tipo, dall’aspetto di solito così perfetto che vien da chiedersi se sian veri o solo delle copie in plastica.

    Bene, tra essi c’è sempre un vassoio con dei cannoli..sì, cannoli. L’aspetto, di solito, non regge il confronto con gli altri dolci presenti, ma vuoi mettere la sorpresa ed anche la soddisfazione di vedere il dolce simbolo della pasticceria siciliana al centro di Londra? Continua »

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  • 1964: Mondello o Costa Azzurra?

    1964: Mondello o Costa Azzurra?

    Questa era Mondello nel 1964 o giù di lì. Difficile crederlo, eh?

    Eppure i palermitani esistevano anche allora…cos’è quindi successo in questi ultimi 50 anni? Malfunzionamento dell’amministrazione Comunale? Imbarbarimento generalizzato dei nostri concittadini? Cementificazione a go-go? Invasione aliena dissimulata attraverso la produzione giornaliera di cannoli e cassatine volta alla distruzione del bello? Continua »

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  • Commentatori e palermitani

    Spesso leggo commenti nel blog da parte di palermitani che sfiorano il razzismo nei confronti di alcuni loro concittadini.

    Li accusano nella migliore delle ipotesi di volgarità, nella peggiore di essere dei delinquenti matricolati. E danno anche le soluzioni per cambiare lo status quo: i più buoni invitano a disertare i luoghi frequentati da suddetta gente, i duri sognano invece uno sterminio di massa o almeno un’emigrazione forzata.

    Ora, è innegabile che alcune parti della popolazione palermitana non eccellono né in educazione e senso civico, e nemmeno in onestà. Ma quello che spesso sfugge a molti commentatori è che Palermo è anche di questi individui che loro disprezzano. Che hanno gli stessi diritti di cittadinanza degli appartenenti alla Palermo perbene, come direbbe qualcuno. Continua »

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  • Luoghi e persone

    Il Natale s’avvicina, e con esso una delle visite alla mia città.

    Ma c’è qualcosa che non va in me…lo so, sbaglio, ma non posso farci niente, è proprio più forte di me…

    Vivo a Londra da quasi un decennio, dove mi sono pressocché totalmente integrato nelle abitudini anglosassoni…ciò significa gettare i rifiuti negli appositi cestini, guidare rispettando i divieti, parcheggiare osservando le regole, scusarmi con chiunque per aver commesso anche la più piccola maleducazione, mostrarmi sempre sorridente e disponibile.

    Allora, mi chiedo, perché mai quando torno nella mia città inizio ad “appoggiare” per terra le cartacce, a guidare come in un videogame, a parcheggiare in maniera “creativa”, a dimenticare parole come “scusi” o “mi dispiace”, a mostrare sempre un’inspiegabile aggressività? Continua »

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  • Invidia e pregiudizio

    Mi sorprende sempre il pregiudizio e l’invidia di alcuni commenti su questo blog che dovrebbe esser uno specchio fedele della società cittadina..
    Ho infatti notato che ogni qualvolta c’è in città l’apertura di un negozio appartenente ad una multinazionale dell’abbigliamento, dell’elettronica o anche della ristorazione, i commenti negativi si sprecano.
    Molti urlano la propria rabbia che tali luoghi, privi d’anima secondo loro, possano cancellare l’unicità della città…infatti, il rischio di veder scomparire il panellaro o la bottega di zia Rosalia toglie il sonno anche al più integralista della pennichella palermitana…che pregiudizio!
    A ciò s’aggiungono i commenti astiosi ogni volta che un post fa il resoconto di un’inaugurazione o di un altro avvenimento mondano. L’invidia gronda dal monitor, ovviamente mascherata da considerazioni sulla futilità dell’avvenimento stesso e delle persone che vi partecipano, considerate benevolmente solo dei pidocchi arrivati o che sperano d’arrivare…
    Mi permetto, quindi, due considerazioni. Continua »

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