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Biografia: Maria Teresa de Sanctis, attrice, drammaturga e regista teatrale palermitana, diplomata al Teates di Palermo, ha studiato anche al Duse Studio di Roma con Francesca De Sapio e Giuseppe Perruccio, oltre a vari stage di approfondimento sulla recitazione (con Enzo Sulini, Carlo Cecchi, Enrique Vargas, Tapa Sudana) e sulla voce (canto lirico con Guido De Amicis Roca e Elisabeth Lombardini Smith, quindi con Paolo Damiani, Giovanna Marini e recentemente con Tim Hodgkinson sulla musica d’improvvisazione). Lavora con la compagnia Gruppo Teatro Totem, da lei diretta, e inoltre conduce dei laboratori sul lavoro dell’attore a cadenza annuale. Fra le ultime sue produzioni: Agata, Enza sempre in bianco, Artaud, Van Gogh e gli altri, Un segno del tempo chiamato memoria. Nel cinema ha lavorato con Giovanni Massa (Il Buma) e con Giuseppe Tornatore (Baarìa). Ha pubblicato le raccolte di racconti Il prato e il pozzo, ed. La Zisa. e Acqua e sale ed. 18:30. È nella redazione di ZERO91 magazine nel quale scrive di teatro.

Maria Teresa de Sanctis
  • Volevo scrivere…

    Volevo scrivere due parole su Palermo, tutto è iniziato così. Due parole magari dal tono leggero, per non essere troppo seriosa, ci bastano i miei spettacoli, quasi sempre non proprio allegri… Be’ volevo raccontare di una mia recente scoperta, la moltitudine di negozi di perline che ci sono in città, nel centro storico, tanti, tanti, tanti, ma…niente da fare. C’è qualche altra cosa che urge, che spinge la penna, pardon, le dita sulla tastiera. Ecco: notizia ormai ufficiale, la Fiat di Termini Imerese dalla fine del 2011 non produrrà più auto, di questo l’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne è certo. Così come lo è il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola quando afferma che il polo industriale siciliano rimarrà, anche se per produrre dell’altro, e al momento cosa quest’altro sia non si sa. Non lo sanno i 1400 dipendenti del polo siciliano, non lo sanno gli 800 lavoratori dell’indotto che gravita intorno allo stabilimento Fiat. Non posso fare a meno di pensare a quanto lo Stato ha fatto negli ultimi anni per aiutare la sua amata industria automobilistica nazionale a superare la crisi: cassa integrazione e mobilità lunga (nota per i non addetti: una sorta di prepensionamento), per esempio. Continua »

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