La vecchina che ha i miei stessi occhiali da sole
Quando mi accorgo che la “vecchietta” seduta di fronte a me, mentre aspettiamo che la metro ci porti verso la stazione San Lorenzo Colli, ha i miei stessi occhiali da sole (che ho fregato a mia madre e che neanche lei vuole indossare più, da anni), mi rendo conto che la mia storica sensazione di essere nata nel decennio sbagliato, e i miei amici, che mi definiscono “vintage” (bah, ‘sti giovani ), hanno ragione.
Come da tradizione, anche lei inizia a parlarmi della sua vita e io, da brava unconventional person (passatemi quest‘uscita da odierna era dell‘iPad), non mi scoccio affatto, anzi sento un lieve senso di responsabilità, poiché sono convinta che il passato debba essere una sorta di “coperta di Linus” per il futuro.
Con malcelato, ma delicatissimo, accento palermitano, e il tono di voce leggermente sporco di chi s‘è pentito in tempo di aver avuto a che fare con il tabacco, questa minuta signora mi riporta, con mio sommo godimento, nella Palermo degli anni ‘70, quando i tweet più graditi erano quelli da zza Ciccia e da zza ‘Gnazia che “ciuciuniavano” da balcone a balcone e i “mi piace” più duraturi si strimpellavano sotto la finestra dell’amata. Gli anni della bici Graziella e del latte nelle bottiglie di vetro. Continua »
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