Impressioni sul principe di Salina
L’immagine forse più vera che caratterizza il personaggio di Fabrizio Salina è quella che dà egli stesso nel significativo colloquio con Chevalley: «un uomo a cavallo fra due mondi e a disagio con tutti e due».
Egli infatti è pienamente consapevole del mutare inesorabile dei tempi e si pone nei confronti degli stessi, da un lato, con un certo distacco, dall’altro con attiva partecipazione.Vive la sua condizione di aristocratico con la consapevolezza che il suo è un mondo destinato a scomparire, ma il tutto senza la vanità della nostalgia. Non traspare infatti alcuna forma di rimpianto verso ciò che muta e scompare; è un uomo di cultura, sa bene che la peggiore follia è mettersi contro la Storia! Ma per lui tutto ciò non è neppure passiva rassegnazione. Il suo larvato sarcasmo nei confronti dei “tempi nuovi”, che tutti attendono con ansiosa speranza, non appare con il disprezzo tipico del reazionario che giudica il proprio mondo perfetto e, come tale, lo vorrebbe pietrificato nella roccia del tempo. Egli nulla si attende dai nuovi eventi, tuttavia fa trasparire la consapevolezza che quei «vincoli di decenza che lo legano al vecchio mondo» sono dei vincoli più formali che intimamente sentiti.
Reazionario o progressista?
Probabilmente né l’uno né l’altro. Continua »
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