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Sito: http://www.palab.it/

e-mail: tizianodicara@palab.it

Biografia: Tiziano Di Cara è direttore artistico del PALAB e di NAUTOSCOPIO ARTE, già di EXPA, architetto, creativo, curatore e progettista di allestimenti espositivi, ideatore e produttore di spettacoli ed eventi con la sua agenzia TIZ, ma soprattutto ormai da anni si definisce “pusher culturale”.

Tiziano Di Cara
  • Una vita in brainstorming

    Fin da piccolo ero affascinato dai film che raccontavano il sogno americano, la scalata al successo di gente comune solo grazie ad un’idea, stavo a Palermo e non a New York, ma mi dicevo «perché non può accadere anche a me?» e via con progetti, sogni, creatività di ogni tipo. Epiche erano le nottate con alcuni miei compagni di sogni come Pietro, Dario ed Eugenio in cui ci inventavamo di tutto credendoci così tanto quasi al costo di volere investire tutte le nostre energie in queste idee per noi geniali ed incomprese a discapito della nostra stessa adolescenza.
    Poi arrivò in Italia internet e allora giù a capofitto con le fantasie più sfrenate, dagli e-commerce audaci come “il cannolo in the world”, ai servizi online dei più strampalati, ma forse troppo all’avanguardia per i tempi, mi ricordo ancora la mia idea della “lista nozze online”, sbeffeggiata dalle aziende locali ed oggi una realtà affermata, o ancora il “dottore online”, assistenza medica 24/24 online che ai tempi, parliamo di almeno 15 anni fa, era giudicata follia dai miei interlocutori, ma che oggi brulica nel web. Nel 2001 andai in Australia per sei mesi con la mia fidanzata, proprio grazie ad una di queste idee, come corrispondente online di un portale web alla ricerca dei siciliani d’Australia, beh quella volta mi andò proprio bene. Continua »

    Palermo
  • Una nuova prima volta

    Desidero di nuovo quella “prima volta”.
    Non voglio più sentire
    l’ennesima scusa,
    l’ennesima offesa,
    l’ennesima gioia poi tradita,
    l’ennesima felicità con data di scadenza.
    Sono stufo di replicare la mia vita.
    Voglio tornare a godere di quella “prima volta”.
    Voglio innamorarmi come quella “prima volta”
    della mia compagna di classe.
    Voglio scriverle ti amo sotto il banco.
    Voglio arrossire ogni volta che mi sorride.
    Voglio invitarla al cinema ed avere paura di stringerle la mano,
    ma poi rivivere quella “prima volta” in cui la sfiorai.
    Voglio riuscire come quella “prima volta” ad avere il coraggio di baciarla,
    chiudendo gli occhi come se mi stessi lanciando da un treno in corsa. Continua »

    Palermo
  • “Non puoi capire, ora conosco il senso della vita…”

    Ho valicato i 40 già da un paio d’anni ed ormai è prassi che un amico ti racconti quanto sia cambiata la sua vita da quando è diventato padre, quanto tutto abbia un senso, quanto finalmente si senta realizzato e felice perché padre. Premetto che chi mi conosce bene sa quanto io adori i bambini e quanto sia potenzialmente “portato” per diventare papà, ma mi ritengo “portato” anche a realizzarmi senza bisogno di essere papà. In fondo, anche se mi lamento sempre (tipico dei palermitani), io sono felice di fare ciò che faccio, penso che “un senso” la mia vita l’abbia ugualmENTE, anche se continuo ad essere un single impenitENTE (fa anche rima). Ora cerco di spiegarmi meglio, il figlio dovrebbe essere (secondo me) un enorme valore aggiunto alla tua vita e non la finalizzazione della stessa, dove finisce la tua vita (metaforicamente parlando) inizia la sua, perché è giusto che sia così, nel tuo e nel suo rispetto. Continua »

    Palermo
  • I miei dieci consigli per aspiranti rockstar

    1. La preparazione nel leggio del testo della canzone successiva mentre sei sul finale della precedente.
    Consiglio > impara le canzoni a memoria che è certamente meglio e soprattutto non distrarre chi ti guarda proprio sul finale di un pezzo….che in teoria è il climax.
    2. I troppi finali delle canzoni con l’assolo di batteria rallentato con rullata finale.
    Consiglio > se lo fate durante la scaletta qua e la e soprattutto nel pezzo finale ha un senso, ma ripeterlo quasi ad ogni pezzo toglie pathos a quando realmente servirà farlo, quindi meno lo fate e meglio è.
    3. Chi parla troppo fra un pezzo e l’altro.
    Consiglio > il pubblico vuole sentirti cantare, se non hai nulla di realmente interessante da dire sul pezzo che interpreterai meglio non parlare allora.
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    Palermo
  • Regole, che non sto seguendo, per un perfetto trasloco

    Mai di sabato, quando il resto della città si appresta al riposo.
    Mai con i Muse in sottofondo, perché sono meravigliosamente tristi.
    Mai aprire scatole chiuse fin dal precedente trasloco, perché c’era sicuramente un motivo.
    Mai pensare che con quattro scatoloni risolvi tutto, perché gli scatoloni non bastano mai.
    Mai stare a chiederti questo lo tengo o lo butto, perché se solo lo pensi lo devi buttare.
    Mai incazzarti per quel paio di scarpe preferite che non trovavi e che erano invece sepolte sotto l’aspirapolvere rotta, perché poco dopo gioirai nel ritrovarle bucate.
    Mai cercare di trovare metafore nella stringa precedente, perché in fondo sono solo metafore.
    Mai cercare di riordinare dei documenti sparsi sul tavolo, meglio buttare tutto in una scatola e rimandare l’ordine.
    mai dannarsi per i troppi libri e cd raccolti negli anni, perché poi leggere quella dedica su quel libro ti restituirà quello stesso sorriso della prima volta. Continua »

    Ospiti
  • La Santuzza era lì con noi

    Far parte della grande macchina organizzativa per la messa in scena del Festino di Santa Rosalia non è equiparabile a nessun altro tipo di organizzazione di evento.
    Ho curato mostre di arte e di architettura, performance e concerti, ma a parte il trasporto emotivo dettato dalla mia enorme passione per il lavoro che faccio, mai avevo sentito come per il Festino così forte e stimolante la responsabilità del far bene a tutti i costi.
    Una carica intangibile e misteriosa muoveva ogni nostra azione, più volte, non esagero, ho avuto la sensazione che il nostro primo committente fosse Rosalia stessa, che tutti si impegnassero innanzitutto per Lei, che il carro fosse comodo per farla sfilare al meglio in corteo, che artisti e proiezioni fossero di suo gradimento, che la comunicazione scelta fosse approvata appunto da una Santa Contemporanea.
    Ognuno di noi iniziava la giornata sbirciando lo stato di avanzamento dei lavori del carro e della sua statua per sincerarsi che tutto stesse procedendo al meglio e poi si dedicava ai propri compiti, a dimostrazione che si lavorava in totale comunione fra noi e Lei. Continua »

    Ospiti
  • L’attesa dietro quella porta…

    L’attesa dietro quella porta...

    Passiamo la maggior parte della nostra esistenza
    in attesa di qualcosa o di qualcuno:
    la notifica di un sms di risposta,
    l’apertura del gate con l’uscita della persona amata,
    il proprio turno alle poste,
    il beep del timer del forno a microonde,
    le patatine da accompagnare alla birra,
    che lei appoggi la sua mano sulla tua,
    che il prof ti dia il voto,
    che arrivi il ciclo,
    che nasca tuo figlio,
    che si volti per l’ultima volta prima di uscire da casa,
    che ti dica ti amo,
    che tu le dica non ti amo più.
    Da un po’ di tempo la mia attesa è invece dietro
    quella porta della terapia intensiva. Continua »

    Ospiti
  • Appello alla Creatività…

    Ai candidati sindaco della Città di Palermo.

    In questi giorni vi stanno chiedendo di tutto e voi ahinoi state promettendo anche di più di quello che vi viene chiesto…
    Parlate di lavoro, di pulizia, di legalità, di sicurezza, di cultura, ma forse vi state dimenticando di una delle maggiori risorse di questa città, la Creatività, a me particolarmente cara.
    Si cercano fra finanziamenti europei o dentro cassetti chiusi, di cui si è persa la chiave, milioni di euro per risanare il deficit comunale, ma non si cerca secondo me a sufficienza fra le tante IDEE CREATIVE di cui sono zeppe le teste di alcuni palermitani doc, che hanno fatto della loro creatività il motore delle loro imprese. Continua »

    Palermo
  • Riflessioni dal lago…

    Torno raramente ormai a Palermo perché la pace del lago di Piana è proprio una lagodipendenza, ieri però passando da EXPA per prendere dei documenti ho avuto l’ennesima conferma che il mondo giri proprio al contrario.
    La corte su cui si aprono gli ingressi della galleria, oggetto del contendere nei confronti del vicinato, nel periodo d’oro Kals’art o durante la Biennale di Venezia era un vero e proprio salotto culturale, sede di eventi, conferenze, musica, presentazioni di libri, con divani, luci artistiche, candele e quant’altro di meglio ci fosse per allestire uno spazio esterno, compreso purtroppo il brusio, ma oggi, seppur area pedonale, “qualcuno” l’ha trasformata in un parcheggio abusivo di sera ed in un ricettacolo di immondizia, compreso gatto morto in decomposizione, di giorno.

    Corte di EXPA con gatto morto

    Continua »

    Palermo
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