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Biografia: 30 anni, nato a Palermo, dottore in scienze economico-aziendali, consulente finanziario ed assicurativo, ex senatore accademico Unipa, tra i leader politici giovanili siciliani del centrodestra e fondatore del laboratorio culturale #ToccaaNoi.

Domenico Bonanno
  • Cantiere deserto viale Regione

    Altro che Primavera: l’inverno palermitano che sembra non aver fine

    Sono lontani ormai gli anni della Primavera di Palermo, quando la volontà di rifiorire che animava i palermitani veri, quelli che la mafia la odiavano, era diventata vessillo per l’ascesa al Pellegrino, l’Olimpo panormita, per quanti volevano cambiare le sorti della città oppure semplicemente le proprie, giocando il ruolo del Salvatore di un popolo che aveva smarrito la retta via.

    Da allora di cose ne sono cambiate, di acqua sotto i ponti ne è passata, spesso anche sotto quelli di viale Regione, che sempre di più tra traffico impazzito e clacson, tratteggia i contorni di una Palermo in preda a caos e immobilismo. Un ossimoro questo che accompagna lo scorrere del tempo, in una città in cui il tempo assume spesso connotazioni diverse e non coerenti tra loro. Continua »

    Palermo
  • Care Sardine, vi scrivo

    Care Sardine, vi scrivo

    Ho seguito con attenzione e curiosità le vostre iniziative nel corso di questi giorni, ho cercato di studiarvi, ho provato a capirvi, ma mi permetto di criticarvi perché credo ci sia un errore di fondo. Una sorta di peccato originale, del quale ahivoi, non sarà possibile liberarvi. Per chi crede nella Politica con la P maiuscola, quella che parla ai cuori e li emoziona, nella Politica della proposta e non della protesta fine a se stessa, la Piazza è sacra.

    Appartengo ad una cultura politica che crede nella Piazza, quando è per qualcosa e non contro qualcuno. Una cultura che al populismo preferisce il popolo, che ai massimi sistemi preferisce il pragmatismo, che all’odio e ai cori contro qualcuno, preferisce la speranza. Appartengo ad una comunità che crede fortemente nel rispetto di tutte le culture, ma a partire dalla nostra, senza alcuna subalternità.

    Ho visto volti e occhi pieni di sogni, ho visto gente che credeva nella purezza di un momento di libertà di espressione, ai quali però si contrapponevano zavorre delle quali difficilmente riuscirete a liberarvi. Ai cuori liberi e rivoluzionari faceva da contrappeso il fardello di dubbi personaggi politici, pronti ad indossare i panni di sardine per rifarsi una verginità, salvo essere consapevolmente pescatori di frodo. Continua »

    Palermo
  • Lettera al sindaco Orlando, da parte di un giovane palermitano deluso

    Caro “sindaco” Orlando, sì metto sindaco tra virgolette e non caro, perché in fondo ormai, sei quasi uno di famiglia ma il sindaco invece non lo fai da tempo.

    Chissà in quanti, nel corso della tua lunghissima carriera politica, ti avranno etichettato come cornuto. Tanti, tantissimi. In fondo il palermitano lo conosciamo: un giorno ti ama, il giorno dopo ti odia.

    Ma forse, i veri cornuti siamo noi palermitani: ammaliati, affascinati e poi, troppo facilmente, traditi e abbandonati.

    Amministrare questa città, coacervo di bellezze, sogni, speranze, problemi e particolarità, non è certo facile. Chissà quante volte avrai pensato: «Ma chi me l’ha fatto fare?» ne sono certo. Ma il punto caro “sindaco” è un altro: da quanto hai smesso di amministrare questa città? Continua »

    Palermo
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