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Sito: http://torietoreri.wordpress.com/

e-mail: sinagra@inwind.it

Biografia: Nato a Palermo il 5 Dicembre 1953. Maturità classica presso il Liceo “G. Garibaldi” di Palermo. Laurea in Medicina e Chirurgia, Specializzazioni in Medicina Interna e Diabetologia. Docente, dirigente medico e ricercatore di Endocrinologia presso il Policlinico Universitario di Palermo.
Di formazione cristiano-cattolica, professa tale fede, ed è per ciò stesso aperto al dialogo e al confronto con tutti, credenti e non, di qualsiasi estrazione culturale e politica, convinto della capacità di ciascuna persona di essere scopritore di verità e di “costruire” con gli altri una società migliore.
Per questo è titolare del blog Tori e toreri ove promuove riflessioni e proposte culturali aperte a tutti.

Domenico Sinagra
  • Palermo, bella

    Si parla spesso della “irrecuperabilità” di Palermo, della sua “ostinazione” a mantenersi lontana da standard che in altri posti costituiscono la normalità: standard di efficienza, di buona amministrazione, di una “cultura” della legalità basata sui diritti e sui doveri di ciascuno, anziché sulla sopraffazione e sui servilismi: una cultura che privilegi il buon vivere, la tolleranza, il rispetto delle persone e dell’ambiente; una cultura che renda giustizia ai deboli, ma che non diventi schiava delle debolezze, ed in cui pertanto le debolezze non la facciano da padrone.

    Il tutto, nel vortice di una crisi economica generale che non è altro che specchio di crisi di valori condivisi; valori che tempo fa, almeno nella concezione comune, erano ritenuti acquisiti ed intoccabili, una volta per tutte: l’eguaglianza dei cittadini, la solidarietà, l’attenzione ai “bisognosi”.

    Paradossalmente, il venir meno di questi valori quasi dappertutto ha reso meno emarginato il nostro Sud, ed in particolare la nostra Palermo; non ce ne dobbiamo gloriare, ma dobbiamo anzi ricavarne una nuova spinta per emergere e per dare a tutti segnali di “inversione di tendenza”. E questi segnali già ce li danno alcuni eventi recenti: l’annunciata beatificazione di padre Pino Puglisi e il premio europeo a Biagio Conte. A Palermo. Nella nostra città. Accanto a noi. Si sta parlando di persone da noi conosciute, con cui siamo venuti a contatto, con cui abbiamo parlato e parliamo. Non li sentiamo lontani e “beati”, per favore. Sentiamoli quali sono stati e sono, fra noi, con noi, con i loro limiti umani accanto ai nostri, segno di un modo diverso di vedere la vita, un modo “possibile” di vedere la vita. Un modo possibile ed insieme alternativo, e proprio per questo affascinante e propositivo. Un modo, lasciatemelo dire, vincente. Convinciamocene. Continua »

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  • Palermo: mai come oggi una città “in questione”

    Osservo con attenzione la campagna elettorale in corso per il sindaco, il Consiglio comunale e i consigli di quartiere di Palermo. E mai come oggi avverto la delicatezza della posta in palio, che è la sopravvivenza stessa della città. Non so quanto i vari candidati se ne rendano conto, ma so che al loro posto rifletterei seriamente non a cosa dire oggi ai potenziali elettori, ma alle prime decisioni che dovrei prendere appena eletto. In verità, non vedo, se non in poche eccezioni, la consapevolezza della gravità del momento. Gli slogan che campeggiano alti nei manifesti occupati da facce sorridenti, di cui è tappezzata la città, non esprimono la serietà dell’impegno che, una volta eletti, tali candidati dovrebbero assumere; esprimono anzi, per lo più, la carenza di un substrato culturale, che si tramuti in progetto politico o amministrativo della cosa pubblica, e l’assenza di una provenienza di qualsiasi natura (politica, sindacale, associativa). Tale doppia insufficienza (di progetto e di “background”) compromette una visione a lungo respiro e fa intravedere una serie di piccoli provvedimenti per lo più clientelari che perpetueranno lo “status quo” non più all’infinito, come siamo abituati da secoli, ma fino a un punto di rottura che potrebbe anche essere prossimo. Continua »

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