Già, perché?
Lui ha 8 anni e sta dormendo. Sembra sereno. Si starà sognando seduto al suo banco intento ad ascoltare la maestra, oppure mentre gioca spensierato, ma non a nascondino, di nascondersi non c’ha più voglia.
L’espressione nel sonno cambia però. Adesso si starà immaginando supereroe mentre sconfigge i cattivi di turno e si sarà messo sicuramente quello stupido mantello nero, ma uno di quei mostri deve fare davvero paura perché si è pisciato addosso. Neanche nei sogni lo lasciano in pace. Ri nico e nico lo assicutano.
Ora credo che abbia paura, si è nascosto sotto le coperte. Starà pensando al perché, al perché non può dormire con sua madre e perché al suo risveglio un estraneo, un estraneo che non ha risposta, prepara il lattecolcacao prima di accompagnarlo a scuola. Starà pensando al perché si trova in una comunità e “porca buttana ma l’assistente sociale ‘un si po’ fari ‘i cazzi sua”? “Mio padre tornava stanco a casa e io lo facevo incazzare”, “sugnu tintu e ‘i timpulate ‘un mi fannu niente”. “No Signor Giudice per i lividi sono caduto, ce lo può chiedere a mia madre”. Buttana di ca e di da.
Sono le sette. Sveglia, lattecolcacao e scuola. E sempre i soliti perché. Già, perché?
Ultimi commenti (172.546)