Lo sgombero del Laboratorio Zeta e il festival del buonismo
Negli ultimi giorni l’attenzione dell’opinione pubblica si è concentrata sulla vicenda dello sgombero del Laboratorio Zeta. Gli esponenti del centrosinistra palermitano si sono scatenati nella gara di solidarietà agli occupanti. Chi è salito sul tetto, chi si è cimentato nell’interpretazione delle leggi, chi ha mandato comunicati da una segreteria politica, sono stati tutti pronti a condannare l’atteggiamento delle forze dell’ordine. I più arguti addirittura hanno ripescato dal cassetto della memoria il binomio “polizia – fascista” che non guasta mai.
Alla solidarietà, però, non ha fatto seguito nessuna proposta concreta per risolvere la vicenda. Il teorema è di immediata comprensione: se con la forza ti impadronisci di una struttura dopo un po’ di tempo ne divieni il proprietario. Non importa che ci siano centinaia di associazioni operanti sul territorio che aspettano a lungo per ottenere l’assegnazione di un bene confiscato alla mafia o, addirittura, ricorrono all’autotassazione per pagare un affitto. Come nella giungla il più forte vince. Basta organizzare una manifestazione con la giusta copertura politica e mediatica per impadronirsi di uno spazio. Continua »
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