Un palermitano che per una ragione qualsiasi prende il traghetto
Quest’oggi tratteremo, come si evince appunto dal titolo, di un palermitano qualunque che per una ragione qualsiasi prende il traghetto.
Egli è pronto al mattino anche se il porto dista cinque chilometri e la nave salpa di sera.
Tormenta i suoi familiari, già durante la prima colazione con frasi del tipo: “Siete pronti?” “Le pillole per il mal di mare ce le abbiamo?” “I biglietti ‘i pigghiasti?” “I panini unni sunnu?”.
Finalmente è l’ora. Sono le due del pomeriggio e la nave parte alle nove di sera.
Chiude la porta di casa con i i biglietti tra i denti, poi la riapre per controllare se ha lasciato i biglietti sul como’ e se ha messo l’antifurto.
La moglie intanto gli grida: “Francoooooo, talìa se ho spento il ferroooooooooo!”.
Tutti in macchina e via verso il porto.
Arrivo alle due e trenta.
Saluta con fare festoso i finanzieri all’entrata del porto chiedendo “il vapore di Napoli dov’è” e si dirige verso la nave per Tunisi.
Si insospettisce un po’ quando in una lingua sconosciuta gli dicono qualcosa e gli fanno grossi cenni.
Bene, il traghetto per Napoli è un po’ più in là.
“Miiiiiiiii, ma è probbito che uno sbaglia?” urla alle figlie che lo sfottono.
Si mette in coda (è lui solo) e nel frattempo chiede alla moglie: “Le pillole per il mal di mare ce le abbiamo? I biglietti ‘i pigghiasti? I panini unni sunnu?”.
Durante l’attesa si addormenta con la bocca aperta sul sedile e viene svegliato dalla moglie che lo strattona urlando: “Stannu trasiennuuuuuuuu!”.
Finalmente entra nella pancia della nave. Continua »
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