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e-mail: chiappisi@hotmail.it

Biografia: Giovanni Chiappisi nacque a Palermo il 17 giugno del 1954 e quel giorno, ovviamente, non sapeva ancora cosa fare (dubbio, questo, che l'accompagna ancora adesso). All'anagrafe fa Giovanni, Salvatore, Maurizio, Maria: i primi due sono, come da tradizione, il nome del nonno paterno e di quello materno; Maurizio, invece, era il nome di fantasia che piaceva tanto a mamma ma non a papà; Maria, infine, perchè i genitori capirono hanno capito subito che al piccolo era già predisposto alle minchiate e che serviva una protezione autorevole. Sebbene abbia studiato con i sapienti gesuiti del Gonzaga, la sua passione è stata sempre quella dell'ignoto: così ha esplorato la strada delle radio libere (prima della sentenza della Consulta che ha aperto la strada a Berlusconi il quale, per questo non lo ha mai ringraziato), quelle dell'automobilismo sportivo senza una lira in tasca e infine quella della vita in barca dove ha soggiornato comodamente per quasi sette anni. Poi, come tutti quelli che non sanno fare nulla, è diventato giornalista, al Giornale di Sicilia.

Giovanni Chiappisi
  • Sto cominciando davvero ad essere libero

    Sto cominciando davvero ad essere libero

    Mi chiamo Giovanni Chiappisi, 58 anni vissuti tutti e dal mese di luglio sono in pensione dal Giornale di Sicilia. In pre-pensione, per l’esattezza, status che comporta il ritorno alla libertà, ma anche una fortissima sforbiciata al mio reddito. Quel che ho perso nel passaggio dallo stipendio alla pensione l’avrei potuto recuperare mettendomi a scrivere un po’ qua, un po’ là. Ma siccome non ho la minima voglia di prendere impegni, anche minimi, con qualcuno, ho preferito affidarmi ad una personalissima spending review: ho venduto la macchina e lasciato l’appartamento che avevo in affitto. A conti fatti, tanto guadagno in meno e tanto spendo in meno. Missione compiuta.

    Senza macchina e senza casa, direte voi, dove dormo? In una comodissima barca a vela, comprata con la liquidazione. In un guscio di dieci metri ho tutto quello che mi serve: due cuccette matrimoniali comodissime (potrei, se volessi, ospitare anche una coppia di amici), un soggiorno-cucina con un tavolo buono anche per sei persone, una cucina con tanto di forno, un piccolo frigo, un bagno con doccia calda e fredda e la garanzia che di notte ci si addormenta cullati dalla risacca. E poi, visto che vado a vela e che il motore consuma pochissimo, posso andarmene in giro per il Mediterraneo spendendo quattro soldi, mangiando quasi sempre pesce fresco e gratuito, respirando aria pura 24 al giorno e lasciando una volta e per tutte lo stress al suo destino. Insomma, da qualche mese sono un povero, ma felice vagabondo del mare. E senza fissa dimora. Continua »

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