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e-mail: alessiogiuliano@hotmail.com

Biografia: Alessio Giuliano, classe 1977, è laureato in Scienze della Comunicazione ed è un nostalgico di un periodo di cui ne ha vissuto l’appendice, osservandolo dalla culla: gli anni '70. Il suo armadio conserva solo jeans a zampa, il suo hi-fi canta con la voce di Janis Joplin, Robert Plant e compagnia, la sua chioma conserva sempre un fiore. No, forse questo no. Tra i suoi impegni irrinunciabili, il tempo dedicato al gruppo in cui suona il basso (o comunque ci prova), dilettandosi anche a comporre qualche testo. Dopo un’esperienza biennale a Milano, al marketing di H3G, dove il suo ruolo non ben definito faceva pensare ad un web content, la passione per la propria terra lo ha portato a tornare a Palermo dove, in maniera decisamente petulante, è impiegato al contact center della medesima azienda. In perenne attesa di…qualcosa.

Alessio Giuliano
  • Palermo fiorita

    Voglio provare ad immaginare cosa sia possibile fare per migliorare Palermo. Ovviamente, considerate le condizioni in cui versa la città, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Bene, voglio però provare ad individuare un’azione, un’iniziativa, un atteggiamento che sia spunto, che sia semplice, che sia economica…che sia copiata. Perché no, emuliamo qualche città europea che ha fatto della bellezza e del turismo un leit motiv che è riuscito, in prima battuta, a rendere più bella e più vivibile la città. Vivibilità che, come ci spiega il buon Donato, non ha fatto altro che attirare visitatori e diventare volano per l’economia. Andiamo alle nostre Ramblas. Sono sicuro che orde di lettori si accaniranno nel sostenere che la nostra via Libertà è sostanzialmente diversa dalle Ramblas di Barcellona. Ma sono altresì convinto che molti di voi riconosceranno con me che la struttura del viale è identica. Una ampia corsia centrale e due laterali, tanto per cominciare. Con una piccola differenza. La versione spagnola è stata consegnata ai pedoni. Solo due strisce di asfalto sono rimaste carrabili. A Palermo la situazione è invertita: viale dominato dalle automobili, ai cittadini che vogliono passeggiare all’ombra degli alberi viene concesso un marciapiede costellato di aiuole e panchine. Continua »

    Palermo
  • La società civile

    Diciamocelo pure: Palermo è una delle città più belle d’Italia. Un parere che, spero vivamente, molti di voi condividano. Secondo me, la nostra amata/odiata città, può essere annoverata tra i gioielli del bel paese, al pari di Firenze, Venezia, Napoli e via dicendo. Ovviamente sono tutte città che hanno peculiarità in grado di renderle uniche e non confrontabili tra loro. Firenze, la culla del rinascimento, un museo a cielo aperto; Venezia, uscendo dalla stazione ferroviaria, è un colpo d’occhio al quale non si è preparati. Al di là delle soggettive preferenze, nessuno può obiettare sul fatto che entrambe le città siano belle in maniera originale.
    Ecco, Palermo lo è allo stesso modo. Lo è nei monumenti che ne costellano il territorio. Lo è nelle contraddizioni che la caratterizzano. Lo è nella storia che ha determinato l’attuale struttura, la cui conoscenza deve accompagnare una visita della città. Lo è nel calore degli abitanti, che rende la città vibrante. Lo è nel cibo che ne rende la tradizione enogastronomica famosa in tutto il mondo.
    Dimenticando per un attimo l’esigenza, a tutti i costi, di essere inedito ed originale, direi che Palermo è una donna bellissima, ma decisamente trascurata. Ha i baffi, i brufoli, i capelli ingarbugliati, puzza. E questo lo abbiamo ripetuto sino alla nausea. E mi sa che, anche se dovessimo continuare a ripeterlo, chi dovrebbe occuparsi della ripulita di questa “modella caduta in disgrazia” continuerebbe ad essere miope e, sinceramente, molto poco ambizioso. Continua »

    Palermo, Rosalio
  • Cronaca di un giorno da turista a Palermo

    Come spesso accade a molti palermitani, mi è capitato, durante le festività natalizie, di portare in giro per Palermo degli amici venuti in città per trascorrere le vacanze. Visto che le opinioni ed i giudizi, spesso, non raccolgono il consenso di tutti e considerando il fatto che non voglio iniziare l’anno da posizioni petulanti e poco costruttive, mi limiterò ad una cronaca cruda ed il più possibile scevra da opinioni, come nella migliore tradizione giornalistica (anche se non ho velleità di giornalista). Andiamo ai fatti.

    Domenica 2 gennaio, ore 12, incontro una coppia di amici (romana lei, inglese lui) giunti in Sicilia per una vacanza di una settimana. I due hanno deciso di dedicare soltanto un paio di giorni a Palermo, sebbene gli abbia detto che non credo siano sufficienti per arricchirsi con tutte le bellezze che il capoluogo siciliano ha da offrire.

    Prima tappa, ore 12, il teatro Massimo. Tour del più importante teatro di terra sicula, costo 7 euro, durata della visita circa 40 minuti. A seguire, passeggiata nei dintorni del teatro. Per le strade poche persone e tanti oggetti di pregio: bottiglie di plastica e di spumante vuote, carte e volantini di ogni genere, cassonetti dell’immondizia straripanti di rifiuti, sacchetti maleodoranti lasciati per strada in posizioni che non esprimono alcuna logica. Continua »

    Palermo
  • Grazie ragazzi

    Per una volta, voglio abbandonare il tono polemico-sarcastico che caratterizza i miei post su Rosalio, per abbandonarmi ad uno scritto che definirei “populista”.
    Giovedì mattina ero seduto al tavolino di un bar su via Libertà. Sorseggiavo un decaffeinato mentre parlavo di lavoro con un’amica. Distratto dalla bellezza di una città che spesso viene mortificata dall’inciviltà diffusa tra i suoi abitanti. E che, oggi, mi mostrava uno scorcio decisamente gradevole, illuminato dal sole d’autunno, che faceva capolino tra gli alberi che adornano la via (che, come ho sempre sostenuto, non ha nulla da invidiare alle più famose Ramblas di Barcellona, soprattutto nel tratto tra piazza Croci ed il Politeama…se solo fosse pedonalizzata…).
    Il traffico scorreva regolare, nessuno strombazzamento molesto. L’unica nota stonata: il rumore di un elicottero che, non lontano in linea d’aria, sorvolava la città in una posizione piuttosto statica. Dopo una buona mezzora, l’apparecchio blu a strisce bianche ha cominciato ad avvicinarsi, ed il rumore delle pale è stato affiancato da quello di numerose sirene, sempre più vicino. Pochi minuti e la corsia preferenziale di via Libertà, sgombra dai soliti furbetti, veniva attraversata da un paio di motociclisti della Polizia, seguiti da una volante e decine di veicoli che trasportavano uomini incappucciati. Continua »

    Palermo
  • Lagnusia

    In passato scrissi che Palermo è la città dei furbi, considerando l’atteggiamento che l’homo panormitanus adotta nei confronti dei suoi simili per spuntarla nei piccoli episodi che ne contraddistinguono la quotidianità. In realtà, questo sentimento di furbizia che spinge i miei concittadini ad agire come tutti sappiamo, ad una ulteriore analisi, sembra spinta da un’altra caratteristica che, a ben vedere, è ancora più distintiva e pervasiva. La lagnusia. Il palermitano è, senza ombra di dubbio, lagnuso. E questa lagnusia si declina, di volta in volta, in furbizia, inciviltà, maleducazione, folklore e chi più ne ha più ne metta. Ecco alcuni esempi.
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    Palermo
  • Il paradosso

    Venerdì sono stato alla fiera organizzata da Addiopizzo. Giunta ormai alla quinta edizione, la kermesse vede ogni anno gli esercenti iscritti all’associazione antiracket presentare il proprio business e, soprattutto, comunicare ai presenti (ma anche agli “assenti”) che loro si oppongono coraggiosamente al giogo delle estorsioni. La location era Villa Trabia, un polmone verde nel centro residenziale della città. Molte le persone arrivate in bici, a sottolineare un po’ la “filosofia di vita” di chi si accosta a questa splendida realtà cittadina. Molte, però, anche quelle arrivate con la propria automobile. La cosa, ovviamente, non è sfuggita agli “estorsori della strada”. E qui sta il paradosso che dà il titolo a questo post. Devo dire che, ormai, è veramente raro che mi stupisca del malcostume dei miei cari concittadini. Ogni tanto, però, sono così arditi ed estrosi che riescono a cogliermi di sorpresa. Come è possibile che alla più grande manifestazione annuale che celebra la lotta contro il pizzo si debba avere a che fare con il posteggiatore per parcheggiare l’automobile e raggiungere la fiera? Cioè, a questo punto manca soltanto che gli “esattori” della criminalità organizzata passino per gli stand degli espositori pizzofree e chiedano di “mettersi a posto”.
    Ovviamente non tutti concorderanno con questa affermazione, questo accostamento. E di sicuro, le forze dell’ordine dissentono, visto che all’interno della villa c’erano diverse pattuglie, mentre il posteggiatore impavido (era una donna, per inteso) riscuoteva l’obolo da tutti coloro che, sempre più rassegnati, pagavano a testa bassa. Ma pensiamoci un attimo. Il pizzo viene pagato dai commercianti per non avere qualche “brutta sorpresa” al proprio negozio o ufficio. Preferiscono pagare una cifra contenuta che una somma di denaro più ingente (e magari ripetuta più volte) per riparare ai danni causati dai “coraggiosi” dei tempi nostri. Bene, qual è la differenza rispetto a pagare il posteggiatore? Continua »

    Palermo
  • Scene di ordinario servizio a Palermo

    Succede in una via di Palermo, ma potrebbe accadere in qualsiasi altra parte della città.
    Ore 8:25, esco di casa per recarmi al lavoro. Come ogni mattina, non meglio identificate figure si aggirano ai bordi della strada. Indossano una casacca gialla con scritta a tergo “Amia Essemme”. Uno dei due ha un aspetto un po’ smilzo, bassino, longilineo, sui 55 anni. Calvo, un cappellino verde a coprire il capo. Cosa fa? Porta a passeggio un contenitore verde con le rotelle, di circa 1 metro e 40. E con quale cura lo fa. Sembra una di quelle bimbe che, fiere, si atteggiano per casa con bambola e carrozzina il giorno dei Morti. Si guarda a destra e sinistra e avanza orgoglioso del suo fardello. Ogni tanto, mosso da estrema pietà, fa una piccola sosta, raccoglie un foglio di giornale piuttosto che un fazzoletto, scegliendolo con cura tra centinaia che ornano l’asfalto. Mentre gli altri fogli, volantini, fazzoletti, cartacce, cartoni, esasperati da una permanenza decisamente lunga in quel luogo, sembrano gridargli: «Prendi me, prendi me!!!». Ma lui, cinico e imperturbabile, continua a spingere il proprio “strumento di lavoro” verso una meta ai più sconosciuta. Continua »

    Palermo
  • Babbo Scirocco

    Venerdì in città è tornato a trovarci il vento di Scirocco. Quel vento a tratti fastidioso che fa impennare le temperature, noncurante di quello che dice il calendario. I tempi cambiano e le evoluzioni della natura si notano anche in questo agente atmosferico, che fa capolino dalle nostre parti più volte nell’arco dell’anno. Una volta lo Scirocco portava sabbia. Che fastidio quella polvere rossa che riempie i vestiti ed attacca gli occhi delle persone. Per non parlare delle brevi piogge la cui unica funzione è camuffare le nostre automobili da vetture reduci dalla Parigi Dakar. Ecco, non è più cosi. O meglio, non soltanto. Oggi lo Scirocco assomiglia a quel simpatico vecchietto che, vestito di rosso, grazie ad una slitta trainata da renne, porta doni ai bimbi di tutto il mondo. Lo Scirocco, allo stesso modo, anche lui vestito di abiti rossastri più che rossi, porta i propri doni ai palermitani.
    Con la fondamentale collaborazione della nostra amministrazione, la “slitta” dello Scirocco è stracolma di regali confezionati in splendidi sacchetti di ogni colore e dimensione: bianchi, neri, rossi, a palla e chi più ne ha più ne metta. Continua »

    Palermo
  • AAA Peppe Nappa cercasi

    Con le festività natalizie alle spalle, in genere, mi trovo alle prese con l’organizzazione di quello che per me è l’evento dell’anno: il Carnevale. A dire la verità, a Palermo non c’è una grande tradizione carnascialesca, o almeno io non ne conosco una. Qualche festa organizzata da alcuni locali della città, alcune sfilate in maschera, ma sostanzialmente resta una festa per i bimbi. E chi di noi, da bambino, non aspettava con impazienza la possibilità di potere essere una persona “speciale”? Io, ad esempio, sono stato Superman all’età di 5 anni. Poi sono diventato il “Principe Azzurro” (che tristezza di vestito…), poi un feroce guerriero saraceno. Sui 13 anni mi sono improvvisato punk e poi il nulla. Niente più feste a scuola, nessuna festa in maschera in casa di amici, nessuna domenica al giardino Inglese a scorazzare con il mio mantello rosso. Carnevale cadde nell’oblio.

    Questo prima di scoprire le vere tradizioni carnascialesche, quelle che mobilitano intere cittadine, quelle sulle quali ci sono infinite dispute, quelle che, perché no, costituiscono un’importante fonte di guadagno per alcune città. Intere famiglie s’ingegnano per costruire maestose opere in cartapesta, accompagnate da colorati vestiti in maschera. E le “maestrie” vengono tramandate da generazione in generazione, tanto da far parlare di creazione di scuole carnascialesche e da far esportare le opere di casa nostra in altre città italiane. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Vi parlerò di…vino

    Si svolgerà anche quest’anno il Degustivina, appuntamento annuale per gli appassionati del vino siciliano. La kermesse, ormai giunta alla decima edizione, si terrà il 27 e 28 novembre a Palermo, presso l’Ex Deposito delle Locomotive di Sant’Erasmo, che l’ha ospitata già lo scorso anno. Tutte le principali aziende che producono il vino in terra di Trinacria saranno presenti con il proprio stand, impegnate nel fare degustare i propri prodotti ad addetti del settore, giornalisti ed appassionati vari. E sarò presente anche io. E questa volta in veste di “espositore”. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Palermo, città più olimpica d’Italia

    Ci siamo. Ragazzi, il momento tanto agognato è arrivato. E non poteva arrivare in un momento migliore. Sono anni che le nostre illuminate amministrazioni, ad ogni livello, lavorano per trasformare la nostra Palermo da una semplice città degradata del meridione d’Italia ad un gioiello della civiltà, della modernità, dello splendore edilizio, insomma, un tesoro da esporre. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma non abbastanza. Infatti, perché non mostrare al mondo intero quanto sono stati capaci di fare?
    Ci voleva un’idea. Ma un’idea geniale. Quasi goliardica. E l’ha partorita la mente più goliardica di tutte. Si, signori e signore. Proprio lui. Nino Strano!! Credevate di averlo visto nella sua migliore performance quando, a tutta Italia, ha mostrato la sua capacità di ingurgitare in un sol boccone una fettazza di mortadella calante dall’alto. Ovviamente, dopo giorni e giorni di esercizio all’interno delle discrete mura domestiche, quella volta pensò bene di condividere questa sua arte con l’Italia intera e si mostrò dinnanzi le telecamere di Montecitorio, fregiandosi di una formidabile prestazione. E lì tutti a gioire, ad applaudire il “nostro”, con occhiali da sole ed elegante maglioncino di cachemire rosso sulle spalle, a bearsi di tanto clamore e tanto affetto.
    Ora Nino ci riprova. Ma questa volta non si accontenta della scena nazionale, nossignore! Questa volta vuole addirittura un pubblico mondiale, tanto vasto da potere apprezzare le sue eroiche gesta.
    Le OLIMPIADI!!! Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Cosa scrivo?

    Sono seduto da circa 10 minuti davanti al mio portatile con l’intenzione di scrivere un nuovo post da dare in pasto ai lettori di Rosalio. Ebbene sì, non so più da quanto tempo non mi prodigo affinché le mie riflessioni (o forse sarebbe meglio chiamarle “critiche”) imbrattino i muri del blog più letto dalle nostre parti. Il punto è “cosa scrivere?”.

    Bene, potrei parlarvi della notte bianca che si è consumata all’alba della domenica appena trascorsa nella nostra amata e odiata città. Ma dopo l’esperienza dello scorso anno mi sono guardato bene dal presenziare, quindi… L’anno scorso, inconsapevole del programma, decisi di andare a mangiare un kebab in quel di piazza Spinuzza, proprio durante la kermesse della Provincia. Ad accogliermi un festival di musica elettronica (leggi: due ore immerso in una battaglia di Star Wars con un basso sempre uguale accompagnato dal battito cardiaco di Godzilla a fare da accompagnamento). Ho trascorso il tempo necessario a mangiare il panino e bermi una birra gridando con i miei commensali, per fuggire appena pagato il conto. Continua »

    Palermo
  • Palermo, città meno europea d’Europa

    Sono appena tornato da un brevissimo viaggio in Europa. Giusto il tempo di prendere un boccone e mi sono seduto di fronte la tastiera per mettervi a parte del benvenuto che mi ha riservato la mia città.
    Dunque, dicevo, ho trascorso questo weekend in Europa, a Roma per la precisione. Già, perché è bene fare distinzione tra una città che può essere riconosciuta come europea ed una che di europeo ha soltanto una parte della propria storia, quando dominatori di origine francese, teutonica o spagnola hanno imposto il proprio governo alla regione. E non farsi ingannare dalla forma istituzionale che vede Palermo capoluogo di una delle venti regioni d’Italia (con Roma Capitale), caratteristica che viene ricordata da chi comanda soltanto ad urne aperte.
    Palermo di europeo non ha assolutamente niente. Non ne ha il senso di appartenenza, non ne ha l’ordine e la pulizia, non ne ha l’eccellenza dei servizi della grandi metropoli né la tranquillità della vita a misura d’uomo dei piccoli centri, non ne ha le economie calibrate sulle reale risorse che il territorio offre…insomma, nulla, dico nulla.
    Ma andiamo ai fatti spiccioli. Continua »

    Palermo
  • Piazza Bellini

    Quest’anno il mio Giovedì Santo è stato decisamente diverso da quelli già trascorsi. Abituato a firriare per i sepolcri soltanto lì dove trascorrevo l’intera Settimana Santa, questa volta ho deciso di andare alla scoperta delle tradizioni morte in quel di Palermo. Per scoprire…che la tradizione è tutt’altro che morta. Lo ammetto, ho peccato di presunzione e di sufficienza nei confronti della mia città natale. Che volete, il trend che vede la sostituzione delle nostre tradizioni popolari, dei nostri usi e costumi, con cocktail, serate alla champagneria o in poltrona in compagnia di Maria De Filippi ed i suoi amici, è talmente incalzante che credevo avesse cancellato anche questa usanza. Usanza, senza dubbio, di matrice religiosa, ma che, storicamente, soprattutto nei piccoli centri, diventava l’ennesima occasione di socializzare e fare due passi. O forse è meglio parlare al presente. Visto che, come dicevo, a Palermo (ma anche nei piccoli centri di provincia), al Giovedì Santo, le strade del centro storico, orbitanti attorno i quattro canti, ospitano una gran moltitudine di gente. Continua »

    Palermo
  • A Pasqua io ballo coi diavoli

    Con la Pasqua alle porte, ci apprestiamo a vivere il primo ponte della stagione primaverile. E, come ogni anno, ci si comincia a chiedere come trascorrere qualche giorno lontani dalla consuetudine quotidiana. C’è chi pianifica visite alle città d’arte italiane, c’è chi programma viaggi in paesi esotici, c’è chi consumerà un pranzo luculliano in compagnia dei propri cari. Ecco, la Pasqua, spesso, si riduce alla classica abbuffata di casa nostra. Antipasto, primo, secondo, decine di contorni, frutta, dolce, caffè e ammazzacaffè. Pisolino e televisione ad oltranza. Ogni anno. Sebbene viviamo in una terra ricchissima di manifestazioni Pasquali, sacre o profane che siano. Allora, perché non prendere in considerazione una gita fuori porta e visitare uno degli incantevoli paesini siculi e trascorrere una giornata veramente diversa? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Da Piana degli Albanesi a San Fratello, da Caltagirone a San Biagio Platani, la possibilità di visitare un posto nuovo ed assistere ad eventi che si tramandano da generazioni e che, sempre più spesso, vedono “protagonisti” turisti stranieri piuttosto che “indigeni” di Palermo e dintorni.

    Io quest’anno non cambio. Io quest’anno mi metto in macchina e imbocco la Palermo – Agrigento. Vado a Prizzi, sui monti Sicani. Poco più di un’ora da Palermo, presepe abbarbicato sul cucuzzolo della montagna, celebra la Pasqua con l’evento atteso un anno intero dai locali. Il “Ballo dei diavoli”. Continua »

    Palermo
  • Immaginate

    Ieri ho visto cose che voi palermitani potete solo immaginare.

    Immaginate un parcheggio enorme, libero dalla mafia dei parcheggiatori abusivi, un euro per lasciare la macchina tutto il giorno ed un euro per lasciarla tutta la notte, ovviamente con tanto di ticket.

    Immaginate una navetta che, senza sosta e gratuitamente, accompagna gli automobilisti che posteggiano al “Talete”, così si chiama il parcheggio, dallo stesso al centro della città. Gli autisti sono in due e si danno di continuo il cambio, cosicché il mezzo non debba mai fermarsi.

    Immaginate un centro storico completamente ristrutturato, liberato dalle automobili. Immaginate zone a traffico limitato veramente funzionanti, telecamere ai varchi che puniscono i trasgressori (ne ho fatto le spese già due anni or sono). Immaginate gli ingressi delle piazze principali protetti da dissuasori cilindrici a scomparsa.

    Immaginate strade decisamente pulite, senza cartacce, bottiglie o lattine di sorta. Immaginate i cassonetti puliti, liberi dai rifiuti. Immaginate una squadra dell’azienda d’igiene urbana a lavoro nel pieno pomeriggio di una domenica ventosa. Tutti all’opera, non soltanto uno, mentre gli altri fumano, commentando i risultati della giornata calcistica. Continua »

    Palermo
  • A Palermo ce ne fottiamo

    Tra poco meno di un mese torna finalmente l’ora legale. Anche a Palermo. Finalmente anche nella nostra città ci sarà qualcosa di legale.

    Per il resto, ormai, ho perso la speranza. Anche se a volte, più che di illegalità, parlerei di mancanza di senso civico…o di civiltà, fa lo stesso.

    Andando in giro per quella che un tempo era il vanto dei Normanni è un continuo borbottare, almeno per quanto mi riguarda.

    Se faccio una passeggiata, in diverse zone della città, dal centro storico alla periferia, mi sembra di essere sulla pista di slalom gigante. Solo che al posto delle bandiere ci sono i “ricordi” che i nostri simpatici amici a quattro zampe lasciano sul marciapiedi, sotto gli occhi di compiacenti e soddisfatti padroni. Ah, già, immobili padroni. Certo non provvisti di tutto il necessario per rimuovere uno sgradevole souvenir per cittadini e turisti. Eppure, le nuove norme (ma anche le vecchie) che si occupano degli animali domestici, aggiornate dopo gli ultimi spiacevoli fatti di cronaca, parlano esplicitamente. Museruola, guinzaglio di 1,5 metri e…sacchettino, diciamo così. La legge è chiara. A Palermo ce ne fottiamo. Continua »

    Palermo
  • Una frase di troppo

    Pochi mesi fa fecero scalpore alcuni murales che ritraevano Matteo Messina Denaro nel centro storico della Città. Dietro la Cattedrale, uno dei due murales, mostrava ai passanti il latitante del trapanese con lo stile utilizzato da Warhol per immortalare Marilyn Monroe. “L’ultimo”, recitava l’opera da strada, riferendosi al fatto che Denaro rimane l’ultimo boss mafioso della “vecchia guardia” ancora latitante. I giornali ne parlarono ampiamente, a più riprese, formulando opinioni e congetture su cosa potesse significare, chi potesse essere l’autore, ragazzini, simpatizzanti o addirittura la mano di complici dell’organizzazione criminale. Niente di tutto questo. Qualche tempo dopo si scoprì che l’autore proveniva dal mondo accademico e che voleva, con questi “ritratti”, denunciare la mancanza di attenzione nei confronti dell’arte nella nostra città. Punto.
    L’altra sera, sono andato da un amico nei pressi della stazione Centrale. Posteggio e ad accogliermi non trovo il fastidioso parcheggiatore, di cui ho già ampiamente parlato, ma una sorpresa, almeno ai miei occhi, altrettanto fastidiosa. Una scritta enorme, con vernice rossa, che recita “Liberate Riina” e, inoltre, come se non bastasse, qualcosa di farfugliato sul 41 bis, non facilmente leggibile, ma di ovvia interpretazione. Via Antonio Di Rudinì, traversa di via Archirafi, di fronte le facoltà scientifiche dell’Università degli Studi di Palermo, dove nasce la cultura, lì dove vengono formate le menti della classe dirigente e scientifica di domani. Una strada percorsa quotidianamente da centinaia di studenti. Ma nessun clamore, nessuna notizia, le forze dell’ordine non intervengono, forse non sono neanche stati informate, forse giudicano la cosa di poca importanza. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Parcheggiatori

    Lo confesso. Alcune mie abitudini sono fortemente condizionate dai posteggiatori abusivi. Io ne ho una vera e propria fobia. Di dargli quello che è a tutti gli effetti un pizzo sull’automobile non se ne parla neanche. È una questione di principio. Non capisco perché devo dare una moneta ad un tizio che mi offre un servizio di protezione da se stesso. Se non ci fosse lui, avrei una moneta in più in tasca e nessun rischio di danni alla macchina. Ma non è una questione materiale, venale, un semplice rapporto di dare e avere. È più una questione di principio. È un problema legato alla modalità con cui vengono a chiederti il fastidioso balzello. Cioè, se viene l’extracomunitario a chiedermi la moneta, non riesce a provocarmi la stessa sensazione di rabbia e fastidio dell’homo panormitanus. Ovvio, so che dietro il ragazzo di colore c’è qualcuno della zona che gestisce il tutto e riscuote il denaro a fine giornata. E infatti, neanche a questo do un centesimo. Ma comunque ha un modo di porsi sicuramente diverso. Il palermitano i soldi li pretende, te li chiede in maniera celatamente minacciosa, quando la minaccia non è esplicita. È pronto a spaccarti il setto nasale se non gli consegni 30 euro per l’abbonamento mensile. 30 euro, e che saranno mai. Continua »

    Palermo
  • Pedonalizziamola!

    Domenica 11 gennaio. Spinto dai saldi mi reco in centro, cosa che sinceramente evito il più possibile. Ma una volta ogni quattro anni mi tocca. Come i mondiali di calcio o le olimpiadi. Ed oggi i negozi sono aperti, gli sconti corredano le vetrine dei negozi (e non solo) e il centro è chiuso al traffico. Mi tocca proprio.
    Per non incappare nel traffico, mi armo di santa pazienza e ottimi propositi e parto alla conquista dell’ultima misura disponibile. Ma non voglio tediarvi con il racconto di un ordinario pomeriggio di shopping, tre ore a firriare per comprare un paio di calzini. Vi parlerò, invece, di una città che sembrava viva, musicisti da strada, statue umane, un fiume di gente che passeggiava in via Ruggero Settimo, i negozi affollati. Continua »

    Palermo
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