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e-mail: giuschillaci@gmail.com

Biografia: Giuseppe Schillaci è stato battezzato ai Decollati di Palermo nel gennaio 1978. A venti anni si è trasferito a Bologna e oggi vive a Roma, dove lavora come regista e producer di film documentari. Scrive come pubblicista sulle pagine culturali di alcune riviste e ha pubblicato racconti per Nazione Indiana e Sud. Il 21 aprile 2010 è in uscita il suo primo romanzo L’anno delle ceneri per Nutrimenti, candidato al Premio Strega. Autore e regista del film documentario Cosmic Energy prodotto dalla EIE Film, finanziato dalla Piemonte Film Commission, co-prodotto da Multicanal-Spagna, attualmente in fase di produzione e selezionato al TDF 2010 di Toronto. Nel 2009 ha vinto la prima serata del concorso letterario 8x8 di Oblique/Fandango e il premio speciale della Giuria al Torino Film Festival con il documentario The Cambodian Room sul fotografo della Magnum Antoine D’Agata. Produttore esecutivo del documentario L’isola in me: in viaggio con Vincenzo Consolo (2008) di Ludovica Tortora de Falco, riconosciuto dal MiBAC come film di interesse culturale nazionale. Location manager del film Prove per una tragedia siciliana di John Turturro (2008). Responsabile per lo sviluppo sceneggiature delle società di produzione cinematografica Cinemare (2005 e 2006) e Eurofilm (2007). Segretario di produzione per il film The Palermo Shooting di Wim Wenders (2007). Segretario di produzione del film Il dolce e l’Amaro di Andrea Porporati (2006). Delegato di produzione per il film All’amore assente (2005) di Andrea Adriatico e per diversi cortometraggi.

Giuseppe Schillaci
  • “The Cambodian Room”

    L’idea del film è nata a novembre 2006, in casa di Tommaso Lusena, mio amico e co-regista del film.
    Tommaso aveva girato un’intervista al fotografo della Magnum Antoine D’Agata in occasione di una sua mostra a Roma e mi mostrò quelle immagini. Fui subito folgorato dalla potenza delle parole e del personaggio di Antoine, ancora prima di vedere le sue fotografie. Quella sera decidemmo di fare un film documentario con D’Agata e iniziammo a sviluppare il progetto, non senza difficoltà.

    Dopo quasi due anni di ricerche artistiche e finanziarie, avevamo deciso con Antoine di seguirlo in Messico, al confine, con gli Stati Uniti. Ma appena due mesi prima di partire, Antoine ci disse che stava andando in Cambogia e ci invitò a raggiungerlo lì. Così a marzo 2008 siamo partiti per Phnom Penh, dove siamo rimasti poco più di un mese. Continua »

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