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Sito: http://www.manlionoto.it/

e-mail: info@manlionoto.it

Biografia: Nato con venti giorni di ritardo (cioè il 13 agosto del lontano '69) da buon Leone pratico l’arte dell’ozio, della musica e della pittura. Terminato il liceo artistico cominciai subito a lavorare per le radio: Italia Network la prima, Radio Time l’ultima. Da filmaker premiato due volte, a Monza e Torino, come autore e regista del cortometraggio Fidanzato.
Suono dal vivo dall’età di 16 anni, quindi da ben 32 anni mi sento fare la solita domanda dal gestore: “...ma seguito ne avete?!?”.
Stanco quindi di queste abitudini troppo palermitane mi sono spostato a Roma dove ho continuato a suonare col mio gruppino demenziale Jummoeimocassini. A Milano, contemporaneamente all’attività di call center ho studiato grafica, così approdai alla testata di musica on line Rockol. Tornato a Palermo ho collaborato con varie agenzie pubblicitarie come grafico illustratore e come creativo. La pittura sopraggiunge all’improvviso, spinto da un clamoroso licenziamento e da allora è la mia attività principale. Vivo, lavoro e non mi riproduco a Palermo.

Manlio Noto
  • La bolletta della SIP negli anni '80

    La bolletta della SIP negli anni ’80

    Un terrore bimestrale calava su ogni famiglia negli anni ottanta: la bolletta della SIP. Più numerosa era la famiglia più alta era la pressione sanguigna del capo famiglia quando arrivava la bolletta.
    «PER ME LO POSSONO TAGLIARE!!!» E poi la pagava
    «ORA CI METTO IL LUCCHETTO» e poi la pagava
    «MA PICCHÌ CI L’A’MAFFARI MANCIARI ‘A SIP STI PICCIOLI?». E poi la pagava.
    Tragedie si consumavano nelle migliori famiglie, ho avuto amici frustati, picchiati con la cinghia, chi è stato rinchiuso in collegio, chi è scappato di casa, chi si è arruolato ed è morto in Vietnam anche se la guerra era già finita da un pezzo.
    Il fatto è che il telefono stimolava l’immaginazione, soprattutto perché la telefonata era praticamente irrintracciabile. Adesso c’è il CHI È, CU FU, indirizzo, faccia di chi ha telefonato…insomma non si può più fare niente. Soprattutto lo scherzo telefonico. Continua »

    Palermo
  • No sex

    Il sesso a Palermo negli anni ’80

    Il sesso negli anni ottanta….non mi riguarda.
    Però riguardava tutti gli altri attorno a me, amici e compagni di scuola. Io frequentavo il Liceo Artistico, e lì di storie di sesso se ne sentivano parecchie, soprattutto dai ragazzi più grandi. Ogni tanto si organizzava una occupazione per motivi politici che non ho mai capito ma sapevo che di notte, e non solo di notte, lì succedeva di tutto.
    Io a casa.
    Io in quel periodo al massimo mi ero concesso un pochino di “petting” e qualche toccata di tette. Fine della storia.
    In realtà l’ostacolo maggiore era la mancanza totale di privacy.
    A casa mia eravamo sei. Io le mie due sorelle, mio padre, mia madre e mia nonna trasferita da noi per problemi di salute. La testa però le funzionava benissimo era sveglia e furba come una lince.
    Tutti vestiti da guardie svizzere, mia nonna con l’alabarda all’ingresso e gli altri sull’attenti lungo il corridoio.
    La casa non era mai vuota manco fosse Fort Knox. E quindi? Niente. Manco la macchina avevo ero minorenne!
    Ma gli altri come facevano? E allora chiedevo in giro
    «I miei lavorano tutto il giorno ho casa libera!».
    «Io in garage, ho un soppalchino….».
    «Io mi chiudo in camera, i miei lo sanno».
    Un amico aveva persino l’albergooooo!
    BASTARDI!
    Ma quando avrò la patente vi faccio vedere io!!!
    Mi fu affidata una 500, bella per carità ma troppo piccola per farci cose e allora? Niente. Rimandato…
    Nel frattempo gli amici mi raccontavano di spedizioni del sabato sera a Villagrazia di Carini…avete presente quel tratto di autostrada dove c’è sempre puzza di fogna? Bene lì nelle case del lungomare il sabato c’era un vero e proprio “formicaio”. Continua »

    Palermo
  • Bar Collica

    La comitiva a Palermo negli anni ’80 e ’90

    Adesso immaginate di ascoltare Bach, l’aria sulla quarta corda, quella di Quark per intenderci. Io avanzerò dal fondo dello studio televisivo in giacca e cravatta per parlarvi di un altro fenomeno traumatico di chi ha vissuto gli anni 80/90: la comitiva.
    Nel mio caso uno stormo di colombe che si riuniva nel pomeriggio davanti Collica in viale Strasburgo. Attività principale? Il nulla, il fancazzismo più totale. Continua »

    Palermo
  • Poche briciole: Giorgio Li Bassi ed Enzo Fragalà

    Giorgio Li Bassi

    Enzo Fragalà

    Anche se Palermo e lontana per me, sento ugualmente il dolore per una città che continua a perdere…forse la lontananza accentua questo dolore perché la osservo come qualcuno che vede spegnere un fuoco lentamente…
    Qualche ora prima su quel fuoco c’ho cucinato e c’ho mangiato e adesso si spegne…
    Con lui si sono spenti due personaggi così diversi ma così rappresentativi di una città ricca di talenti.
    Enzo Fragalà e Giorgio Li Bassi. Voglio sorvolare su come ci abbiano lasciati, fatto sta che Palermo li ha persi! Continua »

    Ospiti
  • Quando finisce un amore – parte prima

    Quando finisce un amore così com’è finito il mio
    senza una ragione né un motivo, senza niente
    ti senti un nodo nella gola,
    ti senti un buco nello stomaco
    ti senti un vuoto nella testa e non capisci niente
    e non ti basta più un amico e non ti basta più distrarti
    e non ti basta bere da ubriacarti
    e non ti basta ormai più niente….(Riccardo Cocciante)

    Struggente questa vecchia canzone di Cocciante, descrive a perfezione i meccanismi psicologici che scattano quando si affronta una separazione. Tutto vero, tutto sacro e tutti prima o poi passiamo da quello che in termini clinici si chiama “elaborazione del lutto”. Ma quando termina questa fase, dolorosa per carità, il neo single comincia a sentire una certa leggerezza, il “cotugno” allo stomaco passa e ci si ritrova nuovamente a vagare per casa cercando mentalmente di riorganizzare la propria vita. Le vecchie abitudini sono quelle che subito recuperiamo e se siamo uomini un po’ “selvaggi” sono proprio le abitudini più fituse che si impossessano di noi come un demone in cerca di possessione. Non parlo delle donne che hanno sicuramente un altro modo di agire rispetto ai maschietti e lungi da me l’idea di generalizzare troppo. Voglio rivolgermi quindi agli ometti che come me sono un po’, come dire, “animaletti”! Continua »

    Ospiti
  • Non meriti niente

    Non meriti una canzone, un disegno, un pensiero.
    Non meriti il mio dolore e tutto il mio impegno per superarlo.
    Forse non meriti neanche queste parole….
    Eppure credevo che tu meritassi qualcosa, magari per quell’appartenenza che ci ha visti protagonisti per quasi un anno. Un anno intenso, un anno vissuto, ogni giorno vissuto come fosse l’ultimo come la vita vuole.
    Ti ho vista un giorno, anzi ti ho cercata un giorno dopo che il nostro amore è naufragato. Cercavo di scorgere tra i tuoi capelli il tuo viso con un cenno di un sorriso, non un gesto d’amore, quello è finito e lo sappiamo entrambi ma un sorriso di tenerezza per quei momenti unici che solo due che hanno amato possono custodire gelosamente nel proprio cuore.
    Invece mi hai ringhiato contro come un cane inferocito dietro un cancello che vuole difendere il proprio territorio.
    Ho visto trasformare i tuoi occhi dal colore dell’acqua in ghiaccio. Continua »

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  • PentaDramma

    Noi Musicisti «SIAMO FATTI DI CARNE, OSSA E CARTILAGINE» (Totò)
    LETTERA A UN AMICO MUSICISTA

    Ho scoperto che abbiamo avuto un amore in comune. Mi sento meno solo!
    Ci stavo appizzando la testa sai? Forse anche tu hai corso il rischio….
    Una voce che mi ricorda un Leslie*, un viso angelico, un fisico possente ma sanguigno…ha capito di chi parlo no?
    Per me la cosa è finita abbastanza di recente per motivi vari (come le compilation di natale “artisti vari”) ma non ti nascondo che da qualche parte del mio ipotalamo ancora qualche tizzone di brace è addumato.
    Io m’innamoro anche dell’amore, e più la realtà è diversa dal mio ideale più mi c’incaponisco. Quando un artista s’ innamora di un’altro artista sembra che tutto debba essere più semplice….maimaria! Hai la vaga sensazione che puoi conquistarla non solo col fisico, con le parole, con gli sguardi, ma anche con la musica…rimaimaria! Continua »

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