Biografia: Nei suoi appena 160 cm Laura nasconde una laurea in Giornalismo per Uffici stampa, una sfrenata passione per la scrittura, i cani, la musica dal vivo e lo sport. Dopo la laurea ha collezionato diverse collaborazioni presso Tgs-Giornale di Sicilia e diverse testate web. Appassionata di scrittura, ha sempre trattato di articoli culturali e riguardo gli eventi di Palermo. Attualmente conduce una rubrica radiofonica sui viaggi presso un'emittente palermitana.
Mia cara Palermo,
unica nei suoi difetti e nei suoi pregi
Sento spesso il tuo nome.
Come viene pronunciato da chi ti nomina.
Quanto amore e rancore ci mette chi ti vive.
Quanta invidia e disprezzo chi ti visita.
Guardo le tue case, le tue strade e il tuo porto, sempre, pieno di gente che viene, ti ama e se ne va.
Palermo, terra di conquista da secoli. Quante te ne hanno combinate.
Quanta gente che hai ospitato. Continua »
I ragazzi fidanzati li riconosci subito.
Sono quelli col borsello, messo a tracolla con dentro tutto quello che prima dimenticavano in giro.
I ragazzi fidanzati sono quelli che si fanno crescere la pancetta da posteggiatore.
I ragazzi fidanzati sono quelli che al calcetto 3 volte a settimana hanno sostituito la pizzeria
I ragazzi fidanzati sono quelli che prima la Diamond Card credevano fosse una gioielleria e ora te la sponsorizzano con frasi «no minchia compa’ buono con la Diamond (perché ormai hanno confidenza) abbiamo pagato 15 euro in due», manco fossero loro gli agenti di vendita. Continua »
Che noi palermitani tendiamo a farci riconoscere ovunque andiamo, si sa, è un dato di fatto. Sarà che la scuola poetica siciliana da anni è motivo di vanto per noi abitanti della Trinacria, ma il palermitano tende a rivendicare quella capacità linguistica a tal punto da universalizzare perfino il proprio dialetto.
Nell’era dei social network, anche i più conservatori si sono dovuti adattare a parole come hashtag, facebook, selfie e il tanto fantomatico WhatsApp che – tra i più intimi- ha suscitato risa nella sua formula palermitana “Va’zappa”.
Sembrano passati secoli da quando la vecchia chat di Msn (Messenger) richiedeva di scrivere sotto il proprio nickname, uno status.
Poi è arrivato WhatsApp e nel rituale d’iscrizione è comparsa – puntuale – la stessa richiesta di scrivere questo famoso “stato”.
La seguente richiesta che sa molto di “ufficio anagrafe” ha così decretato la distinzione dei palermitani-cyber nelle seguenti categorie. Alcuni hanno perfino preferito mantenere la propria impronta del sud, altri invece preferiscono l’italiano dantesco. Continua »
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