L’uomo invisibile
A Palermo, in sella al mia bici, sono l’uomo invisibile.
La donna di mezz’età in una “Lupo” fresca di concessionaria che svolta tagliandomi la strada; l’autobus che mi costringe a stringermi sulla destra facendomi sfiorare il marciapiede con un pedale; il ragazzo dell’auto posteggiata che apre di botto lo sportello, invitandomi così a entrare nell’abitacolo con tutta la bici… Non sono invisibile perché ho poteri sovrannaturali, è che proprio non mi vedono.
Vado in bici da quando sono tornato ad abitare a Palermo. In altre città europee attraversare la città pedalando può essere un’esperienza rilassante, qui ci vuole caparbietà. Innanzitutto, in quattro anni ho cambiato, per forza maggiore, quattro bici e altrettante catene e lucchetti. Una, nuova fiammante, che aveva le borse di cuoio laterali è durata soltanto due mesi. Ora vado, di proposito, in giro con questa, ma molti mi hanno detto che comunque “per quanto vecchia è, te la fottono lo stesso”. Continua »
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