La (s)natura di Palermo
Palermo…Palermo è una città che non ama i suoi figli, e li abbandona subito dopo averli partoriti, snaturata, vigliacca, puttana. E loro crescendo si odiano tra di loro, sbranandosi a vicenda, come criceti in gabbia, dalle ferite lacere non esce neppure una goccia di liquido ematico, solo veleno, dannazione liquida. Sì, perché chi cresce in cattività diventa cattivo. Prigionieri del basso reddito, dello sfruttamento, degli atteggiamenti mafiosi come caratteristica culturale del posto, gli autoctoni modificano inconsciamente il loro DNA, mutando in homus palermitanus, fottendosene delle leggi darwiniane che attribuiscono il passare di millenni alla causa di una mutazione evoluzionistica. Ma di evoluzione c’è ben poco, di involuzione parecchia. Molti vanno via, e solo allora il velame che copriva i loro occhi sparisce, il DNA si normalizza come pure la capacità di discernere il bene dal male, lasciano che un’altra madre li adotti, sicuramente più affettuosa e meno puttana. Ho “perso” parecchi amici cosí, persino una sorella, un nipote e un cognato. Continua »
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