E come educazione
Le giornate cominciano ad allungarsi e a farsi ancora più tiepide, la colonnina del termometro qui a Milano già da giorni oscilla di poco fra gli 15 e i 20 gradi; un clima davvero eccezionale per essere a Milano e a metà marzo. Fino a qui nulla di nuovo, in tutta Italia quest’inverno abbiamo sentito parlare con toni più o meno allarmistici di temperature impazzite. Qualcosa di nuovo però mi è accaduto, ascoltando le parole di una donna rivolte all’amica che come me stava aspettando l’ennesimo autobus in una mattina assolata che faceva fatica a “decollare”. La donna, avrà avuto più o meno la mia età, carina, abbigliamento casual, capelli raccolti e due sacchetti della spesa in mano raccontava di trovarsi in un momento di difficoltà. Era una mamma single e diceva esattamente che era uno dei suoi tanti momenti di difficoltà economica, e con due figli a carico i suoi lavori precari non bastavano a pagare la bolletta. A quel punto ho sperato di cuore che l’arrivo del 56 fosse ancora lontano, oltre i 3 minuti rimanenti come segnava il display. Il suo compagno ormai si faceva sentire sempre più di rado, ma glielo perdonava, in fondo anche lui non aveva mai navigato in buone acque. Una situazione sempre più “normale” qui a Milano, con buona pace di quanti continuano a parlare di famiglie classiche in barba alle statistiche che ne indicano una presenza minoritaria. Continua »
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