Una Sicilia diversa
La storia di una Sicilia diversa da come oggi viene rappresentata è come se ci fosse vietata: la Sicilia delle scienze di Archimede, Majorana e Zichichi, la Sicilia dei Fasti, degli architetti, dei grandi pittori, dei Greci, degli Arabi, dei Normanni, la Sicilia di una civiltà mai raggiunta dagli altri, la Sicilia del sole, dei limoni e dei piaceri, la Sicilia del Serpotta, degli eroi, di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, del Basile e di Ducrot, della gioia di vivere, degli amori, tutta questa Sicilia è ormai seppellita dalla maledetta stagione di morte, violenza e sopraffazione della mafia.
Io non mi voglio rassegnare, voglio continuare a combattere il male ma so che la Sicilia ha bisogno anche di esaltare tutto quanto ha di buono, anzi di fantastico, e non mi piego a chi vuol fare diventare una qualsiasi frase (per quanto poco felice), estrapolata da un lungo intervento, la protagonista inutile di un dibattito su un tema serio e costruttivo che, in buona fede e con l’obiettivo dello sviluppo, sto cercando di portare avanti.
Si costruisce anche a rischio di qualche gaffe, mentre a distruggere in un attimo non si rischia mai niente.
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