Quello che nessuno dice
La soap opera dei fondi Fas e delle richieste – pietose da parte di alcuni, quanto minacciose da parte di altri – che in questi giorni ha invaso i quotidiani locali e nazionali merita qualche considerazione anche in relazione alla specifica vicenda palermitana del raddoppio dell’addizionale IRPEF. I toni da operetta assunti durante la querelle tutta interna alla maggioranza di governo hanno avuto alla fine l’epilogo che meritavano. Il plauso collettivo al premier Berlusconi da parte della sua maggioranza è ridicolo e allo stesso tempo penoso. Difatti quello che pochi ricordano è che non solo i fondi Fas erano già destinati dal 2007 per la Sicilia, ma che erano, e sono, ciò che necessariamente il governo deve programmare come spesa per le aree sottosviluppate, pena la perdita dei fondi strutturali 2007-2013 che hanno solo una funzione di integrazione dell’azione del Governo per linee di sviluppo già identificate. Dunque si è trattato davvero di un’operetta in cui il Governo romano, il Cattivo, ha tentato uno scippo di fondi attraverso il clamoroso ritardo nell’erogazione; i Ragazzini Siciliani, i Ribelli, hanno battuto i piedi strillando e Silvio il Buono ha provveduto a dare ciò che era obbligato a dare, con l’apparente rientro delle minacciate rivoluzioni autonomiste e sudiste. In questo quadro si inserisce il disastro tutto palermitano dell’amministrazione – quando mai lo è stata – Cammarata che continua ad affrontare frane e smottamenti, da essa stessa provocati per una gestione irresponsabile e clientelare della cosa pubblica, vedi Kals’art, ultima edizione, con tentativo di gestione dei fondi regionali fuori da ogni regola o pubblico controllo. Continua »
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