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e-mail: monja.caiolo@libero.it

Biografia: Nata a Palermo nel 1979 e laureata in lingue e letterature straniere, perchè voleva fare l'inviata o la corrispondente dall'estero, in realtà è impiegata e sindacalista Cgil. Nel tempo libero cerca ancora di fare la giornalista. Ha collaborato con il Mediterraneo, Giornale di Sicilia, Trovapalermo, la Repubblica Palermo, Memoria. Adesso scrive per Cult e per amici che hanno bisogno ogni tanto di un comunicato stampa. Undici signore di Palermo si raccontano è suo.

Monja Caiolo
  • Io e le signore di Palermo

    Di recente sono stata ad ospite ad una trasmissione televisiva per discutere di infedeltà e fedeltà, in onore alle signore di Palermo che mi hanno raccontato le loro storie.
    Uno degli altri ospiti pensava di essere stato invitato ad una festa per scambisti e l’opinionista non faceva che parlare di trasgressione…la Palermo sotterranea comincia a venir fuori? Forse…
    Ieri a pranzo, due amici mi hanno raccontato, mantenendo l’assoluto anonimato, che un’illustre coppia palermitana è scambista.
    Allora, la prima cosa che ho pensato è stata: vedi tu che confidenze che raccolgo! E pensare che a guardarmi non si direbbe proprio che sono la persona giusta per questo genere di argomento. Quando mi sono laureata, mia nonna non si dava pace: “Dottoressa, ma chi lo deve dire che sei una dottoressa? Pari ’na picciridda.” Anche al lavoro si sono stupiti in molti dopo la pubblicazione del mio libro: “non avrei mai pensato, con quella faccia, che avresti potuto scrivere una cosa del genere: mi hai scioccato”, ha detto un collega. Per non parlare del mio dentista che ho rivisto qualche giorno fa, per il quale, ormai, non sono più la stessa: “t’ho lasciata che eri un gioiello e ora hai amiche ‘strane’ e vai in televisione a parlare di tradimenti.”
    Poi ho pensato: ma questa città, la più cool d’Italia, quando crescerà? Ancora così piccola, provinciale, bigotta. Dove appena fai una cosa, sai già che verrai processato da tutte quelle stesse persone che si lamentano di quanto questa città sia curtigghiara e falsa. Ma, ognuno di noi avrà pure la libertà di fare quello che gli pare? Forse sì, ma l’importante è che non si sappia in giro! Continua »

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