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Sito: http://www.beatricemonroy.it/

e-mail: libra_aria@libero.it

Biografia: Palermitana, ha vissuto a Napoli, Pisa, Roma, in Francia, negli Stati Uniti.

La sua passione: la scrittura per il teatro; per molti anni ha scritto radiodrammi per la Rai imparando così a intrecciare le storie e ad ascoltare il suono delle parole, in particolare ha collaborato con lo spazio radiofonico Audiobox di Pinotto Fava e proprio in questo spazio è andato in onda il poema scritto per la Strage di Capaci Palermo in tempo di peste, Edizioni della Battaglia.

Ha scritto e scrive per il teatro, rimane per lei fondamentale l'incontro con il regista Walter Manfré per il quale ha prodotto varie piéce tra cui Omaggio ai corpi incorrotti delle beate, e La Confessione-Una suora.

Da molti anni è ritornata a vivere a Palermo, dove ha fondato, con Claudia Cincotta, Libr'aria uno spazio di incontro per la letteratura, in questo spazio dirige anche la Libera scuola di scrittura.

Negli anni ha continuato a scrivere cercando di allontanarsi dai cliché della cultura siciliana che spesso condannano a una scrittura preorganizzata e, soprattutto, si pone l'obbiettivo di indagare "i perché dolorosi" della storia del popolo a cui appartiene.

Beatrice Monroy
  • Aria di libri – 29 novembre

    Diario del primo incontro, racconto e leggo Antigone alla Biblioteca Comunale di Brancaccio, è il primo tuffo nelle periferie, i miei compagni di avventura sono distribuiti nelle altre biblioteche, Salvatore Savoia a Palazzo Ziino, Marco Pomar a Pallavicino, Gianfranco Perriera a Borgo Nuovo, così non ci possiamo ascoltare tra di noi. Insomma sono completamente sola e so che non sarà facile. Infatti quando arrivo la bibliotecaria mi dice: non c’è nessuno e non ci sarà nessuno, ci avete dato tardi i dèpliant, non verrà nessuno, e poi mi dice, che idea! Antigone. Sì perché lei voleva una cosa più semplice ed io non ero stata d’accordo, volevo un testo classico, sono sempre stata convinta che a saperla raccontare una grande storia è una grande storia, ha un senso, un significato su cui riflettere e che non ti lascia facilmente. Mi viene un grande sconforto, mi guardo attorno, ci sono quattro libri eppure quel luogo nella periferia estrema palermitana è un tempio, perchè lì qualcuno pensa e parla di libri. Poi, a dispetto della bibliotecaria, invece arriva qualcuno, alla spicciolata si forma un piccolo gruppo una ventina di persone, di già mi sembra una bella vittoria. Già come sempre non ho saputo valutare e prendere le misure sulla difficoltà oggettiva, sull’andare a fare una cosa così bizzarra in un posto estremo dove di libri non se ne parla mai, dove non ci sono librerie. Continua »

    Ospiti
  • Tahar Ben Jelloun a Palermo

    Stavo dietro al sogno d’invitare Tahar Ben Jelloun da alcuni anni, l’idea era nata per caso sotto invito di Giovanni Callea che lavorava ai Grandi Eventi, voleva realizzare un progetto molto bello e molto ambizioso: Tahar Ben Jelloun, noto per le sue posizioni contro l’integralismo, fautore della libertà di scegliere la lingua più idonea alla propria scrittura e dunque non per forza scrivere in arabo, diventava il referente di un progetto che portava la nuova poesia araba, non conosciuta in Europa, a Palermo in una sorta di festival in cui poeti italiani si confrontavano con poeti arabi scelti per l’appunto da TBJ. Il progetto andò avanti per un bel po’ per poi sparire nel nulla da un giorno all’altro, senza nessun preavviso, non solo per me che ci ho rimesso i soldi di diversi voli d’aereo per Parigi, ma anche per Ben Jelloun che ci ha rimesso il suo lavoro.
    Dunque con grande felicità accolsi la proposta di Enzo Garrasi di far entrare nel progetto La città cosmopolita Ben Jelloun, forte della sua esperienza di abitatore tra due mondi, i soldi c’erano, erano quelli di Alberto Coppola proprietario del Khalesa e della Tonnara Bordonaro.
    Il progetto dunque questa volta si è realizzato. A vantaggio diciamo che esperienza straordinaria incontrare questo intellettuale libero, che la libertà se l’è conquistata a fatica non solo dal punto di vista legale ma soprattutto vorrei parlare della libertà di pensiero, merce così difficile da ritrovare negli ultimi tempi. Potere passare tre giornate con lui è stata veramente una grande esperienza, di modo di essere, di libertà dell’intellettuale, una lezione su tutto quello che è e che qui non è. Continua »

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  • Attraverso le terre, il mare

    Insieme a Claudia Cincotta quattro anni fa in un giorno di classica disperazione palermitana in cui tutto tace e niente si muove, abbiamo avuto l’idea di mettere in piedi una notte di racconti, così è nata la prima notte al porto di Palermo e il successo è stato straordinario.

    Quello che ci ha colpite sin dall’inizio è la semplicità dell’evento: alcune sedie, delle piccole pedane e centinaia di persone che ascoltano.

    Infatti La notte dei mille racconti non è altro che una fiera di parole, dal tramonto all’alba, che mette in campo racconti su racconti, storie che si accavallano e s’intrecciano. È la costruzione di una piazza che di per sé è l’evento sonoro del racconto, una staffetta di letture, tra musica, degustazioni, presentazioni, piccoli fuochi. Dal tramonto all’alba si narrano centinaia di racconti mentre il pubblico si muove nello spazio circoscritto e può “viaggiare” da un racconto a un altro, seguendo i tracciati di una mappa. All’interno de La notte c’è una gara e collegandovi al nostro sito potrete trovare il bando che scade il 30 aprile.

    Dunque vi aspettiamo l’otto luglio dal tramonto all’alba.

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