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e-mail: p.palazzotto@unipa.it

Biografia: Pierfrancesco Palazzotto (Palermo 1969), laureato in Storia dell’Arte Medievale e Moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo è Ricercatore di Museologia (L-Art/04) nella medesima Universit. Insegna Museologia nel corso di laurea STAMS di Palermo e nel corso di laurea in Beni Archivistici e Librari del Consorzio Universitario di Agrigento. Da quasi dieci anni lavora nel Museo Diocesano di Palermo di cui è attualmente Vicedirettore.
Dal 1992 svolge attività di ricerca ed ha al suo attivo monografie, saggi e articoli in riviste scientifiche.
Ha pubblicato con Kalòs la Guida degli Oratori di Palermo.

Pierfrancesco Palazzotto
  • Buon compleanno isola che non c’è

    Poche sere fa passando da piazza Bologni e osservando da lontano il solito posteggiatore indisturbato e la consueta distesa di macchine, mi sono chiesto: ma non era stata istituita un’isola pedonale?

    In effetti ho fatto una ricerchina su internet e il risultato lo potete leggere nelle pagine di Repubblica.

    Dunque l’8 giugno 2005, neanche a farlo apposta esattamente 4 (quattro) anni fa, in effetti fu deliberata la creazione di un’isola pedonale.
    Ma come mai è morta in culla?
    Le voci di corridoio sostenevano che i problemi derivassero da richieste specifiche del Tribunale Militare su posti riservati. Non so se fosse vero, ma il Tribunale da un bel po’ di mesi non c’è più.

    E l’Isola che non c’è?

    Mi sorge spontanea una domanda, come diceva il buon Lubrano, rivolta al signor Sindaco Diego Cammarata: rispolveriamo il progetto e sorprendiamo la cittadinanza con una decisione epocale? Sono certo che la maggioranza dei palermitani gliene sarebbero grati. Hai visto mai…

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  • Purpura, che dire!

    Venerdì mattina ho avuto una visione. Non di stampo religioso, non vi preoccupate, ma egualmente mistica. Improvvisamente ho incrociato di fronte a Porta Carini in via Volturno non so quanti vigili urbani, con relative camionette, che facevano multe alle macchine normalmente posteggiate in doppia e tripla fila e/o dove sta la rimozione.
    Ora, considerando che le uniche due volte in vita mia che ho visto cose del genere (ovvero la via Volturno senza macchine sovrapposte e senza traffico) sarà stato per la conferenza sulla criminalità dell’ONU e per la recente visita di Ciampi presidente, mi sono chiesto che fosse successo di straordinario stavolta. Ebbene non era successo nulla. Proprio nulla, eppure sgombravano le bancarelle di frutta che ormai dalla Porta erano arrivate a superare di un paio di metri il marciapiede della via, e tanto altro.
    Mi sono reso allora conto che qualcosa era in effetti successo… Era stato nominato il nuovo comandante dei vigili urbani: Purpura. Che dire!
    Il venerdì, però, un minuto dopo che le pattuglie sono andate via la “sosta selvaggia” ha ripreso il solito tran tran. E quando dico un minuto intendo proprio 60 secondi!!
    Da lunedì così staziona una pattuglia tutto il giorno e come per magia c’è molto meno traffico. Addirittura talvolta nemmeno una fila. Sarà un sogno? Ma allora è possibile a Palermo far valere le regole della legge? Si può superare il vigente diritto personale?
    Voglio inviare un plauso al nuovo comandante che mi ha ridato la speranza, ma mi chiedo pure: quanto durerà?

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  • Panorami palermitani

    Panorami palermitani: dal sedile marmoreo di piazza Verdi-via Pignatelli Aragona

    A fronte di iniziative più o meno imponenti che tendono ad offrire un’immagine della città in evoluzione e in risalto rispetto a realtà europee, Palermo non vuole mai negare ai suoi cittadini, e soprattutto ai suoi visitatori, alcuni scorci che possano rimanere fissi nella memoria e nell’immaginario. Girando per la città ne ho visti di curiosi e “accattivanti” e la cosa che mi chiedo in quelle occasioni è se sia solo io ad accorgermene, se cioè chi di dovere viva in una realtà parallela, una dimensione alternativa, ove certamente ciò che osservo non esiste.
    Con questa foto inaugurerei una possibile, ma non certa nella prosecuzione, serie di “Panorami palermitani”. Ho l’esigenza, insomma, di sapere se altri vivano nella mia stessa dimensione o se solo io ho la fortuna di godere di tali visioni. Dunque ho il piacere di condividire oggi “Panorami palermitani: dal sedile marmoreo di piazza Verdi-via Pignatelli Aragona”.
    N.B. Non è stata una foto impegnativa, non mi sono sforzato molto per l’inquadratura, lo ammetto. Troppa fatica. I panorami palermitani devono essere a portata d’occhio. In questo caso è bastato sedermi nell’apposito bel sedile di billiemi su cui, molti forestieri nella città felicissima amano posare le stanche membra e godere della vista…..

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  • Palermo, la città delle libertà

    Edificio di piazza Vittorio Emanuele Orlando: due condominî? Quello a sinistra magari desiderava la facciata con fondi rosa e rilievi panna, quello a destra preferiva invece i fondi gialli e i rilievi beige? Non si era d’accordo? Beh facile soluzione, è bastato dividere la facciata in due: et voilà!!

    Palazzo bicolore a piazza Vittorio Emanuele Orlando

    Palermo la città delle libertà: ognuno fa un po’ come gli pare.

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  • Ancora sull’Annunciata

    Ho assistito all’annuncio estemporaneo della richiesta del Museo Diocesano di Milano di avere in prestito la Vergine Annunciata del Museo di Palazzo Abatellis, durante una interessantissima iniziativa del Centro Regionale del Restauro il cui titolo era La conservazione delle opere d’arte, indagini non invasive su l’Annunziata e il Ritratto di ignoto di Antonello da Messina.

    La mia opinione parte da un discorso generale.
    Il punto non è la movimentazione delle opere d’arte dai luoghi ove sono normalmente esposte, si presuppone con i giusti criteri per la corretta salvaguardia e conservazione. Nessuno dovrebbe, infatti, promuovere l’inamovibilità assoluta di un’opera per questioni ideologiche, ma, di contro, il prestito della stessa deve essere valutato con molta attenzione e nell’ambito di una sinergia dialettica tra il conservatore del museo, innanzitutto, e i consulenti che ne stabiliscano le condizioni.

    La questione, come è facilmente intuibile, è ancora più problematica quando si tratta di una vera e propria opera d’arte di altissimo livello, quale è l’Annunziata. La domanda che il museologo si pone a questo punto, in ogni caso del genere, è: è opportuno che venga concesso il prestito dell’opera? C’è tutta una letteratura nella manualistica di museologia che tratta di questo argomento, che è per altro tra le attività più consuete di un conservatore museale. Non è nulla di straordinario. Il conservatore deve giudicare l’opportunità. Continua »

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