La mafia vista da Londra
Dopo neanche un mese a Londra tre persone mi hanno chiesto di raccontare loro qualcosa sulla mafia.
Non ero pronto a questa domanda, non mi era mai successo a Roma.
Non mi chiedono una cosa specifica. Dicono la parola “mafia”, ed è come se dal nulla dovessi raccontare tutto quello che so.
E all’inizio quasi mi offendo, perché l’argomento è venuto fuori troppo presto, tra un “da quanto tempo vivi a Londra” e un “come ti chiami”, eppure, a pensarci bene, quando ho conosciuto un tipo iracheno non ho esitato neanch’io a fare la mia bella domanda stronzetta a proposito della guerra.
Così supero la fase dell’incazzamento, deglutisco, sorrido nervoso, e mi dico: «Ok, adesso hai il potere di creare, in cinque minuti e nel tuo broken english, il concetto di mafia nella mente di questo perfetto sconosciuto». Continua »
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