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e-mail: picos1941@gmail.com

Biografia: Pietro L. Cosentino (Palermo, 1941) è laureato in Fisica, ed è stato professore universitario per 43 anni, in Italia, insegnando a Palermo in diversi corsi di Laurea (Fisica, Scienze Geologiche, Scienze Ambientali, Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, ecc.) ed infine alla U.E.A. di Norwich (U.K.) nel 2013-2014.
Disegna e dipinge fin da piccolo, è pittore (in arte Picos) del disegno e del dettaglio, di vocazione verista, ma che talvolta ha sperimentato con successo espressioni artistiche di tipo impressionistico. Negli ultimi anni è passato ad una tecnica di tipo miniaturistica, che gli permette un iperverismo di tipo fotografico.
Picos cerca di estrapolare dal contesto il particolare, scegliendo soggetti spesso trascurati e punti di vista che rendono gli oggetti inediti protagonisti della scena. In Italia ha esibito le sue opere in una decina di personali ed alcune collettive.
Una buona parte delle sue opere sono raccolte nel sito www.picos-painter.net e nella pagina di Facebook Picos-painter. L'attività poetica, principalmente prodotta utilizzando il dialetto siciliano, è iniziata nel 1980.
Ha ottenuto diversi premi in vari concorsi, sia per le poesie sia per racconti brevi.
Ha recitato nel cinema, sia come comparsa sia come breve cammeo.

Pietro Cosentino
  • ‘A musca tirisca

    Un anno fa, amici miei, ero a Norwich, nel Norfolk, 150 km a NordEst di Londra per lavoro.
    Stavo preparando una lezione quando una mosca (cu du friddu, fuori c’erano 2 gradi!) mi ha ripetutamente importunato fino al punto che non ne potevo più. E, come facevo da ragazzo, ad un certo punto ho cercato di prenderla con la mano destra.
    Ero solo nella stanza e, stupito dalla semplicità della cattura (era mezza addormentata?), ho detto fra me e me: «Ho catturato una mosca inglese, l’ho acchiappata al volo con la mano. Mi aveva abbondantemente rotto le palle!».
    Che farne ora? Continua »

    Ospiti
  • Riscurs’i nummara

    Un giorno di metà luglio il signor Ventinove, magro ed alto, con occhiali, cappello e bastone, salendo sull’autobus numero 1, via Oreto – Leoni, per andare al centro, urtò leggermente un signore tarchiato e grassottello, in panciotto, che camminava piuttosto lentamente nella piazzola posteriore, per accostarsi alla macchinetta di obliterazione dei biglietti.
    – Scusassi − borbottò con la sua voce sottile − un la vulia ammuttari …
    – Nca … lei m’ammuttò apposta, l’arricanuscivi, sapi? Lei è ‘u signor Ventinove! E lei mi vulia surpassari, lu capivi! E chista unn’è manera!
    – Puru ju a ricanuscivi, lei è ‘u signor Trenta, nca … lei è bellu grossu, e unn’è mancu facili a surpassalla!
    – Un sugnu grossu iu, iu … sugnu propriamente un … numeru tunnu! Continua »

    Palermo
  • Crocera palemmitana, storia di due palermitani doc, Tatò e Peppuccio

    – «Tatò, a mia mi piacissi di fare ‘na crociera!».
    – «Nca facemula, Peppuccio, tu n’hai picciuli?».
    – «Nca picciò, haiu cinquanta milalire!».
    – «Certu, Peppuccio, ca sunnu picca, ma nsamai, ora viremu…».
    Si mettono a cercare disperatamente ma quei soldi erano veramente troppo pochi, non trovarono proprio niente per quella cifra.
    Un giorno, passando davanti al porto, leggono un biglietto scritto a mano ed attaccato su un palo.

    crocera

    Continua »

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