Chi non lavora non fa l’amore
L’assessore alla Salute della Regione Sicilia ha promosso lo stanziamento di nuovi fondi (raschiando il fondo della pentolaccia) per disporre un aumento del servizio di sportelli di sostegno psicologico per noi cittadini-comuni mortali.
Motivazione: l’incombente problema della disoccupazione starebbe provocando un sensibile aumento nella regione di patologie depressive. (Ma va?)
È questa, la “crepa” sempre più profonda nel nostro terreno sociale – terreno seminato a risorse incoltivate e reso arido dall’inosservanza dei nostri organi di rappresentanza (loro sì contadini “con la scarpa grossa e il cervello fino” che sanno solo “chiantari a gramigna”) – che starebbe a quanto pare (la nuova disposizione sanitaria in questione ne sarebbe una presa d’atto ufficiale) fendendo e offendendo ora mai anche l’equilibrio psichico delle persone, proprio qui…in Trinacria, terra ru suli e ri mannarini, del resto come disse Goethe «per capire l’Italia bisogna venire in Sicilia». Ci si sta ammalando di “male di vivere” e non certo per le stesse astratte ragioni di Spleen di cui profumano i famosi “Fiori” di un certo Baudelaire.
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