Don’t call me please
Una delle massime in voga in un periodo storico che non ci piace affatto ricordare recitava: «Il lavoro nobilita l’uomo».
Giustissimo.
Un buontempone, qualche tempo dopo, aggiunse: «E lo rende simile alle bestie».
Giustissimo anche questo e, sopratutto, lungimirante.
Le particolari bestiole a cui mi riferisco appartengono a quel simpatico genere di insetti scientificamente definiti pthirus pubis ma che, alle nostre sicule latitudini, confidenzialmente vengono chiamati chiattidde.
Conscio del fatto che queste righe non sono lette solo da esperti zoologi, mi limito a ricordare che si tratta di piccoli pidocchietti a sei zampe che amano soggiornare fra la peluria delle zone intime provocando effetti che definire fastidiosi è già un eufemismo.
Liberarsi definitivamente di loro, peraltro, non è affatto semplice poiché sono tenaci.
Ora, si da il caso che l’evolversi dei tempi, della tecnologia e delle esigenze di mercato abbiano fatto sì che questi simpatici animaletti siano stati forniti di uno strumento in apparenza innocuo ma che facilmente può trasformasi in vero e proprio attrezzo di tortura: il telefono.
Ed è proprio a voi, giovani uomini (e donne) nobilitati dal lavoro e da questo resi simili alle bestie di cui sopra, che mi rivolgo per farvi sapere che:
a) del corso gratuito di inglese non me ne fotte un beneamato;
b) ancora meno, se possibile, mi può interessare un corso di informatica;
c) se ho voglia di acquistare mozzarelle di bufala, so già a chi rivolgermi;
d) non ho nessuna intenzione di cambiare operatore telefonico e non mi interessa se spendo di più rimanendo con il mio: sarò padrone di dilapidare i miei soldi come mi pare e piace, o no?
e) di un depuratore per l’acqua non so che farmene, anzi, acchianare a casa le cassette di minerale la considero sana attività sportiva a tutti gli effetti. Continua »
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