La Morte
Forrest Gump diceva che la vita è come una scatola di cioccolatini. Non sai mai quello che ti può capitare. E non lo sappiamo perché amiamo essere cristallizzati nella nostra bolla di sapone, un’isola felice che tiene all’ingresso i cattivi dolori.
A volte è la strada la nemica numero uno. A Palermo, in Sicilia, ogni anno il bilancio si chiude in “negativo” e alcuni angoli d’asfalto divengono veri e propri sepolcri a cielo aperto, con tanto di foto e fiori, che divengono mete di pellegrinaggio per i parenti. Altre volte invece vedi spirare i tuoi cari in una corsia d’ospedale, vuoi perché la mala sanità è un cancro più infimo di quello che porta realmente alla fine, vuoi perché alle volte è il “momento” e non esistono medici e cure così giuste da riuscire a strapparti al destino. Altre volte ancora il carico di sofferenza viene appesantito dalla condizione cimiteriale delle città. Transeat (per il momento) il degrado delle necropoli panormite, ma neppure i morti sono tutti uguali? Trovare “u postu” al feretro ormai esanime è roba assai complessa: per questo, file di bare si susseguono accatastate dentro ai depositi dei Rotoli o del Sant’Orsola. Continua »
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