La malattia del (mono)bacio prospera solo nel palermitano
Di come è fatta una città te ne accorgi quando te ne allontani. O quando ti ci avvicini. Dal primo saluto, o dall’ultimo: «Ciao, un bacio». Che poi di solito sono due – uno per guancia – o tre, con un +1 di riserva, alla francese. Ma a Palermo, si sa, tutto è più complicato. Te ne accorgi quando lasci Palermo per Milano (o Roma o Berlino o New York), incontri qualcuno, lo saluti con un bacio e lo vedi restare con una guancia appesa, perché se ne aspettava un altro per chiudere il conto. Te ne accorgi quando a Palermo ci arrivi e di Palermo non sei, perché sei tu a restar sospeso, mentre l’altro è già passato a piazzare baci monoporzione tutti in fila, guancia su guancia. Paese che vai usanza che trovi? Forse, se fosse così per tutti. Ma a Palermo, si sa, tutto è più complicato. E quanto detto vale solo se stai salutando una donna. Per un uomo no, tutto normale: guanciadestra-guanciasinistra, e via andare. Due uomini si salutano? Doppio bacio. Un uomo saluta una donna? Un bacio solo. Continua »
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