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giovedì 26 dic

Archivio per la categoria 'Ospiti'

  • Sicilia in Alta Definizione per volare in alto

    Più di 4 mila membri iscritti nel gruppo Facebook di Sicilia in Alta Definizione in meno di due giorni. È il nostro primo successo. Ma cos’è Sicilia in Alta Definizione? Me lo sono chiesto anch’io per molto tempo, poi ho trovato la risposta, quella provvisoria, ovviamente, perché ci si pone sempre il beneficio del dubbio e si accettano consigli e si fa tesoro di nuove proposte. Continua »

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  • La sconvolgente verità della rotonda palermitana

    Salve palermitani!
    Dopo una lunga riflessione ed uno struggimento interiore durato mesi mi sono deciso a condividere una sconvolgente verità con il popolo palermitano.
    La rivelazione che sto per fare potrebbe turbare le vostre anime e sconvolgere il vostro futuro quindi preparatevi al contraccolpo emotivo.
    Tutto ciò che avete fatto o semplicemente tutto cio in cui avete creduto è da cancellare.
    Questa verità deformerà per sempre la realtà intorno a voi ma soprattutto quando vi troverete al volante della vostra macchinina nel traffico di Palermo lungo le sue stradine ed arriverete al quel punto fatidico e tanto sconosciuto che è la rotonda.
    Ebbene sì…..tenetevi forte……questa rivelazione riguarda la cosi sconosciuta rotonda!
    Sì!
    Per favore non allarmatevi….non fate quelle scene di panico, per favore!
    Ascoltate!! Continua »

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  • Eppure una cosa l’avete sbagliata

    …in quelle valigie, cariche di speranza di aver scelto la meta giusta, ci mettete di tutto: spazzolino e dentifricio, tachipirine e Maalox, costumi e golfini (metti che fa caldo, metti che fa freddo), mutande e reggiseni, calzini “come se piovesse”, camicia “per la sera” (lui), “vestitino più carino” (lei), K-way, cosmetici e lentine, borsette e collanine, pinzette e forbicine, in casi patologici anche caffettiera e caffè (che il metadone in vacanza nn ve la sentite), guida della città, cartina, lista di tutti i posti più di merda rigorosamente consigliata da “carissimi amici” che si devono “annacare” che già ci sono stati dodici anni prima. Continua »

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  • Roberta Bella, Beyoncé del popolo

    Nei quartieri dove i mezzi, come le speranze, fanno capolinea, è più famosa di Beyoncé.
    Roberta Bella, al secolo Roberta Maranzano classe 1995, figlia dello Zen, tre album in tre anni, sembra lanciata verso lo stardom. Continua »

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  • Un pazzo ubriaco, un coltello di 30 cm e un PM, sfiorata la tragedia in viale Strasburgo

    Ore 21:00 arrivo insieme alla mia ragazza sotto casa di un’amica. Scendiamo dalla macchina e nell’attesa decidiamo di fumare una sigaretta con un amico che aspettava li da qualche minuto.
    A pochi metri da noi un pazzo ubriaco inizia ad inveirci contro senza alcun motivo. Decidiamo di entrare in macchina per sicurezza.
    Nemmeno il tempo di chiudere lo sportello che mi grida contro:
    «Ti cummiene trasere in macchina picchi staiu pigghiannu ‘u cutieddu e ti tagghio tutto».
    Di lì a poco il pazzo esce un coltello di 30 centimetri e inizia a rincorrere il mio amico, già al telefono con la Polizia, che non aveva fatto in tempo a salire in auto. Continua »

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  • Io, Daiana e i bei ragazzoni neri presso la curva di Solanto

    Daiana mi prende per mano e mi tira dentro la bolgia. Luci intermittenti, bassi a palla, corpi sudati che mi ballano attorno, deodoranti e profumi che si spandono nell’aria, oscurità pregna di afrori, braci di sigarette accese, facce euforiche, abbronzature curate, depilazioni totali, sopracciglia disegnate, sorrisi da pubblicità.
    Io ballo di fronte a lei per un’ora circa muovendomi più o meno come un pinguino che si brucia i piedi sulla sabbia rovente. Il mio grasso in eccesso ballonzola come uno schifoso creme caramel. Continua »

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  • Nessuno in Italia si commuove più per il Sud

    Per la trasmissione Parallelo Italia di Rai Tre stiamo girando il nostro paese da Nord a Sud. E abbiamo parlato con politici, intellettuali, imprenditori, sindacalisti, lavoratori, pensionati, ragazzi. I dati che ieri lo Svimez, storico centro studi sul Mezzogiorno, ha fornito, mi hanno lasciato senza fiato. Il lavoro nel Sud è ai livelli del 1977, quando io cercavo un’occupazione. Le nascite sono declinate al livello di metà Ottocento, gli anni di Garibaldi, dei Mille e dell’Unità d’Italia. Ci sono 700.000 disoccupati in più dai giorni della crisi 2008, tra le donne la disoccupazione è più alta che in Grecia e, per dirla semplicemente, il nostro Mezzogiorno se fosse indipendente sarebbe nei guai assai più di Atene. Poche aziende di eccellenza non bastano a risollevare un quadro fosco. Meno turisti che le Baleari, in Sicilia spesso meno che in un centro della Riviera Romagnola. La classe politica dirigente divisa, litigiosa, mediocre. I migliori giovani con la valigia appena possono verso il Nord, l’Europa, gli Usa, l’Australia. Nessuno parla di questa emergenza, in tv è difficile importa, l’ex premier Romano Prodi dice «nessuno in Italia si commuove più per il Sud», come se ci fossimo tutti rassegnati, al Nord con scetticismo, al Sud con rabbia. Continua »

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  • Monterosso, colpita e (mai) affondata

    Condannata in secondo grado dalla Corte dei Conti a risarcire le magre casse della Regione Sicilia di una somma non troppo leggera, un milione e 300 mila euro, Patrizia Monterosso, la più fidata consigliera del presidente Rosario Crocetta, colei che valuta, registra e poi decide, è finita nella rete delle ingiustizie crocettiane.
    Quanto scommettiamo che uscirà vittima sacrificale di un oscuro complotto in cui si intrecciano mafia, servizi, vendette, epidemie, varicelle, caro prezzi, pressione alta, diabete e quant’altro? Continua »

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  • David Lynch a Santa Flavia

    Era l’inizio estate 2013 quando, aspettando un treno per andarmi a dare l’ennesima materia inutile dell’ennesimo corso di laurea inutile, presso la stazione di Santa Flavia in provincia di Palermo, trovai quel che poteva essere un fondamentale elemento narrativo per un film di David Lynch. Si, perché in Velluto Blu c’è l’orecchio tagliato, ritrovato in un parco ameno, io invece avevo ritrovato – a terra, placido e ozioso, come una cicca di sigaretta, una cartaccia o un ordinario escremento – avevo ritrovato nientemeno che un muso di cane tagliato, reciso di netto, con il pelo liscio e il naso umido, e senza una goccia di sangue, come se fosse stato scontornato e tolto via con photoshop e incollato lì, in uno sfondo che non c’entrava niente, un’operazione che forse aveva intenti artistici, di un’arte straniante e disturbante che io comunque non capivo, come se la realtà fosse soltanto un assurdo fotomontaggio nonsense. Lo guardai, mi schifìai e me ne andai, fregandomene ovviamente, perché tanto a me che me ne frega di un muso di cane tagliato, avevo ben altre cose da fare, come incrementare la mia inutilità, sviluppare le mie competenze inutili da inserire in curriculum altrettanto inutili per mezzo dell’augusto sistema universitario italiano. Continua »

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  • Identikit di Lucia Borsellino

    Una storia, la sua, costellata da tragedie, successi, e poi infamia.
    L’epilogo dell’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, segna una data, anzi due. La prima lo scorso 30 giugno, quando rassegna le dimissioni, e la seconda, il 16 luglio, quando esterna il suo disgusto circa presunte dichiarazioni sul suo conto da parte del primario di chirurgia plastica, Tutino, al presidente della Regione, Crocetta.
    Schiva, timida, porta un cognome importante che ha fatto la storia del nostro Paese. Continua »

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  • Eredità e parentele culturali a Palermo

    Riceviamo e pubblichiamo questa e-mail rivolta all’ideatore del blog e firmata.

    Caro Dottor Siino,
    certamente hai notato che in questo periodo, nei mass media di Palermo e tra i cittadini palermitani, si discute più del solito di eredità culturali, che, secondo molti, hanno anch’esse influito nella formazione del carattere siciliano, e di quello palermitano in particolare (ammesso che si possa identificare, e descrivere). In realtà questa ricerca di “parentele culturali” (di solito affermate e rivendicate con orgoglio) è un’abitudine consolidata, da almeno qualche decennio: spesso si leggono varie interpretazioni nei social network locali, nei libri, e nei giornali, certe volte sentiamo le valutazioni in proposito espresse durante trasmissioni televisive e radiofoniche. Quando le conclusioni sul tema – quasi sempre affermazioni, certe! – sono espresse da cittadini palermitani, spesso si leggono e si sentono manifestazioni di fierezza, motivate dalla convinzione che le varie popolazioni che si sono succedute nel dominio della nostra Sicilia, negli ultimi 20 secoli e forse anche prima (perché no!), hanno contribuito alla formazione culturale, e del carattere, dei siciliani, in maniera variegata, e per questo complessa e ricca, insomma ci hanno omaggiato di un’eredità unica e…invidiabile. Continua »

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  • “Festino” 2015 tra finzione e realtà

    Durante il musical dedicato alla Santuzza, andato in scena sul palco montato nel giardino della Cattedrale, una scena tra tutte mi ha colpito profondamente.
    Palermo è ormai in ginocchio a causa della peste, c’è un padrehe cammina per le strade della città portando tra le braccia il cadavere della propria piccola figlia (Luigi Burruano interpreta il ruolo di questo padre disperato).
    Un carro viene trascinato da due uomini che raccolgono i morti, li mettono sul carro e vanno via.
    Le urla di dolore del padre attirano i due becchini che si fermano e uno dei due si avvicina a quell’uomo distrutto dal più grande dei dolori: la morte del proprio figlio.

    «Ramm’a picciridda» gli ordina l’anziano che traina il carretto.
    Il padre non vuole saperne anzi stringe la bimba ancora di più forte a sé.

    «Ramm’a picciridda» gli ripeté dopo un po’. I toni si fanno sempre più duri, quasi minacciosi; il vecchio sa bene che l’uomo che ha di fronte preferirebbe morire che consegnare la propria figlia e alla fine gli strappa quel corpicino dalle braccia con violenza.
    Il povero padre cade a terra urlando, piangendo e contorcendosi mentre il carretto, un po’ più carico riprende a muoversi.

    Questa era la finzione, una scena dello spettacolo del Festino di martedì. Continua »

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  • Pure la mafia ha abbandonato Bagheria

    A Bagheria il Comune è in dissesto finanziario. Non ci sono soldi per niente.
    Durante l’anno scolastico i professori hanno dato la caccia ai topi di nascosto dagli studenti perchè non ci sono soldi per le disinfestazioni e se poi gli studenti venivano a saperlo ci sarebbe stato il bordello.
    I vigili urbani hanno invece lasciato a casa le divise logore per non fare brutta figura e sono andati a dirigere il traffico con delle sgargianti pettorine.
    Il sindaco Cinque Stelle Patrizio Cinque intanto sta facendo un casino. È uscito dal consorzio rifiuti, scatenando le ire di mille tribunali, e ha rivoluzionato la macchina burocratica mischiando mille mazzi di carte e facendo incazzare mille micro-potentati. Ha appena compiuto un anno di sindacatura e chissà quali saranno i risultati. Continua »

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  • Polizia municipale a Palermo, ora voltiamo pagina

    Palermo città anarchica, Palermo abbandonata a se stessa, città irrimediabilmente precipitata nel degrado. Sporca, caotica, con un tasso di criminalità in spaventoso aumento, in mano all’abusivismo e al clientelismo. Il quadro allarmante che emerge ogni giorno attraverso le segnalazioni sui social stride però profondamente con le dichiarazioni ufficiali di Sindaco e Assessori, come se si parlasse di città completamente diverse. La Palermo del Sindaco Orlando è quella dell’Unesco, del prestigioso riconoscimento che proietta la nostra città in una dimensione internazionale. La città delle inaugurazioni e del conferimento di cittadinanze onorarie. La realtà, documentata puntualmente da centinaia di cittadini attraverso foto e denunce, rivela il vero volto di questa città, bellissima dal punto di vista architettonico e naturale ma profondamente sfregiata e sofferente. Perché noi cittadini non possiamo godere di tanta bellezza? Perché siamo costretti a vivere nel degrado, mortificandoci quando i turisti fotografano le innumerevoli discariche a cielo aperto disseminate per le strade? Continua »

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  • Cultura cattiva

    Ieri mattina mi sono imbattuta in questo cartellone pubblicitario.

    Manifesto alle Mura delle Cattive

    Erano le due del pomeriggio, sul marciapiede ci potevi friggere le panelle e per strada c’eravamo io con il mio gelato nocciolaepistacchio e un gatto disperato in cerca di un triangolino d’ombra.
    Passeggiavo. Un rivoletto di sudore tra maglietta e schiena e una specie di gioia speranzosa nel cuore pensando che, in fondo, nonostante tutto, nonostante i miliardi di problemi, nonostante l’immondizia, le strade che si sgretolano sotto le nostre scarpe e i nostri pneumatici, nonostante i politici pasciuti rimpinzati dai nostri soldi, nonostante i posteggiatori e tutte le assurdità e i paradossi che disegnano i contorni di questa città, Palermo, a me, mi fa impazzire. Mi piace proprio tanto. Anzi, mi piace a tal punto che a volte non riesco a immaginarmi in altri posti se non qui. Vabbe’, direte voi, arriere con un altro tormentone dal tema evviva la bellaggente, i cannoli, le arancine, il sole e il mare tutto l’anno. No. Non sto parlando né di gastronomia, né di meteo né della tanto narrata solarità di cui noi siculi siamo portatori sani e inconsapevoli fin dalla nascita. Sto parlando di Cultura. Continua »

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  • E niente, sono stata alla mostra di Hermann Nitsch

    Al netto delle microguerre portate avanti dagli animalisti, la mostra, quella mostra, si è fatta. Quella con i maiali squartati, crocifissi, insanguinati, aperti a cozza e con le budella di fuori. Quella con le foto di uomini nudi con un bagaglio di fantasia e donne nude, bendate e pallide, tutti sdraiati, appesi e coperti di interiora di suini.
    Fuori dai Cantieri Culturali, a tentare di intralciare l’ingresso a centinaia di personaggi molto radical, con il filtro bianco per rullare le sigarette appeso al labbro inferiore, c’erano, per l’appunto, degli animalisti. Quattro animalisti. Invece di problemi reali, cioè il pony che traina il vagone di treno con la musica di Gigi D’A. in giro per la Cala, gli animalisti di Palermo si sono occupati, bontà loro, di arte. E lo hanno fatto rispondendo alle iniziative becere di quel cattivone dell’assessore Cusumano con cartelli tristissimi e accusatori che ho letto solo io e solo perché sapevo che oggi avrei scritto e che oltretutto nemmeno mi ricordo, sorry. Continua »

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  • Palermo non è una passeggiata per la domenica

    i giornali e le tv fuori dalla sicilia, quelli italiani e austriaci hanno ignorato piú di 69.000 firme della petizione online nitsch nella nostra cittá. per esempio, i giornali austriaci hanno scritto che la petizione ha raggiunto solo 8000 firme. naturalmente il bene comune ha ignorato queste firme, sporattutto perché questi 69.000 sono incivili, come spiega sempre il grande capo della giunta di boyscout con la bandiera dei greci fuori dalla finestra. certamente l´europa seguiva l´` ignorazione del capo con piacere utile, perché la nostra posizione é solo incivilitá. la stesso inciviltá dei fondi della eurozona “investiamo nel tuo futuro” per il tram, la riqualificazione taroccata, le zone pedonali con vasi di plastica per la nostra incivilitá. Contemporanamente lárroganza del nord inclusa l´austria é confermata chiaramente, nessun rispetto. l´opera d´arte in realtá é stata questa petizione. Continua »

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  • Palermo è sporca, ma il palermitano…

    Il cumulo di rifiuti continua a crescere: si espande in lunghezza e larghezza, segue il movimento della strada e guadagna sempre più spazio. Un’orrenda creatura maleodorante. Nonostante ci siano (a pochi metri di distanza) altri cassonetti, c’è chi continua a lasciare i sacchetti lì, pensando che prima o poi sviluppino piedi e gambe e si mettano a vagare alla ricerca di una discarica (una di quelle regolari). Vorrei dire il nome della strada ma, se lo facessi, probabilmente darei una dritta a chi è in cerca di punti per sbarazzarsi di rifiuti “scomodi”. Come è facile immaginare, è periferica, un po’ isolata, non troppo trafficata. In questo punto in particolare diventa periodicamente così, una piccola discarica abusiva. Continua »

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  • L’Ignoto Marinaio chiede aiuto sul Web alla Gioconda

    È stata presentata ieri nella terrazza del Museo in via Mandralisca 13, a Cefalù, la nuova campagna di comunicazione della Fondazione Culturale Mandralisca. Per l’occasione è stato pubblicato il nuovo spot che apre ufficialmente la campagna di comunicazione Web intitolata #VisitMandralisca. Lo spot è solo il primo di quattro episodi che verranno presentati al pubblico durante lo svolgimento delle attività culturali in programma previste nelle giornate del 28 luglio e l’8 e il 28 agosto. Continua »

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  • Basta un mosaico per capire Palermo

    La chiesa greco-ortodossa di Santa Maria dell’Ammiraglio, tra i monumenti del percorso arabo-normanno di Palermo, Cefalù e Monreale appena divenuto patrimonio mondiale dell’Unesco, costituisce una delle testimonianze più spettacolari dell’incontro tra l’architettura araba e l’arte bizantina del mosaico.

    In stile bizantino, con scritte in greco, S. Maria dell’Ammiraglio offre la possibilità di ammirare il più antico, assieme a quello della Cappella Palatina, ciclo di mosaici della Sicilia.

    La chiesa prende il nome da Giorgio di Antiochia, famoso ammiraglio di Ruggero II, che la fondò nel 1143 (“ammiraglio”, da amir al-bahr, vale a dire “comandante del mare”, è una delle tante parole di derivazione araba di uso comune). Continua »

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