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giovedì 21 nov

Archivio per la categoria 'Palermitan in London'

  • Otto modi di vedere Palermo

    I
    Dal finestrino dell’aereo, di notte. Filiera di luci riflessa su mare nero. Appare solo per un attimo e ti sembra quasi di sentire l’odore di casa. Questo perché gli occhi governano anche gli altri sensi. Poi, l’aereo si avvicina a destinazione e la Città scompare dietro le montagne. Su una di queste una volta si scagliò un aereo. A bordo c’era una zia che non conobbi mai. Di quel fatto non si ricorda quasi più nessuno. Ecco perché lo scrivo.

    II
    Dal Monte, seduti sotto i pini. Mosaico di calcestruzzo, che si tinge di rosa quando tramonta il sole. È romantico, in un certo senso. Anche se la si osserva da soli. Come faceva quella vergine bionda che fuggiva dalla città araba e da un’offerta di matrimonio, ma allora il cemento non c’era.

    III
    Dal cavalcavia di via Belgio, in auto. Dove guidare è un film in lenta moviola. Dove non ti sganci un millimetro dalla prossima auto, altrimenti perdi. Dove la vita è purgatorio. Dove, forse, stai già maturando un cancro ai polmoni. Dove ti troverai di nuovo domani mattina.

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    Palermitan in London, Palermo
  • Un’arancina a Notting Hill

    La mia ricerca dell’arancina londinese inizia per caso nel lussuoso shopping centre di Whiteleys, a Queensway, dove si trovano prelibatezze da tutto il mondo. Il mio occhio cade su una perfetta sfera croccante, dorata, piuttosto grande. Mi ricorda molto l’arancina bomba del bar Touring, uno dei due archetipi dell’arancina palermitana (l’altra è quella del bar Alba – la differenza non è solo di ricetta, ma di base sociale, come spiegavo in un vecchio post di Rosalio). Ho appena mangiato, ma penso che sia una buona idea farsela incartare. “Mi dà quella, ehm, rice ball?” “Cosa? Quale?”, dice spaesata la commessa, che è turca. Insomma, si viene a capire che quell’arancina perfetta non è affatto un’arancina, ma uno scotch egg, un “uovo scozzese”, praticamente un uovo sodo, in un involucro di carne di maiale, impanato e fritto (ciò non mi sorprende da parte degli scozzesi, che sono tristemente noti per impanare e friggere le barre di Mars).

    Scotch eggs

    Parlando parlando poi vengo a sapere che anche i turchi hanno una cosa dall’aspetto simile, ma dentro ci trovi lenticchie e bulgur, una specie di couscous. Paese che vai, arancina che trovi.

    Ma adesso mi è venuta davvero voglia di un’arancina e non lontano, a Notting Hill, so che c’è Arancina, la friggitoria di tre romani e un palermitano, me ne hanno parlato in molti. Continua »

    Palermitan in London
  • La mafia come modello d’impresa?

    Sono rimasto di sasso leggendo ieri l’articolo sul Guardian che descrive Bernardo Provenzano come un manager modello (How to do business like the Mafia). I successi editoriali e cinematografici anglosassoni sul tema della mafia attestano la loro permanente fascinazione con questa nostra iattura. Eppure è la prima volta che sento Provenzano additato come esempio da seguire per l’amministrazione delle aziende. I suoi metodi – tenere un basso profilo, mediare, creare consenso, essere flessibili e modesti, rinnovarsi e sperare in Dio – sono definiti “lungimiranti”. Provenzano non è più un boss, ma un “Mafia entrepreneur”, un imprenditore mafioso.

    L’idea della mafia come “impresa” che “vende” protezione è stata discussa in ambito accademico e credo che questo articolo rifletta questa tendenza. Trovo ogni discussione stimolante, ma l’idea in sè è piuttosto deplorevole e anche superficiale, perchè se veramente Provenzano fosse stato un “direttore generale” la sua cattura avrebbe mandato in sfascio la sua organizzazione. Evidentemente non è stato così. Non ce l’ho tanto con chi fa questi paragoni, ma intristisce pensare che in fin dei conti l’unica impresa che siamo riusciti ad esportare in mezzo mondo sia questa, provvista pure di un “brand” riconoscibile all’istante. Continua »

    Palermitan in London
  • Trentuno marzo: oggi si vota

    Nicola Pizzolato vota all'estero

    Per me le suggestioni della campagna elettorale finiscono qui. Da qualche giorno mi è arrivata una busta dal consolato con schede elettorali e liste di candidati. Le schede sono contenute in una busta bianca di buona qualità (mi sembrava la partecipazione di un matrimonio) che bisogna poi rispedire indietro. Esercito il mio diritto di voto nell’altisonante “Ripartizione Europa”, un gran salto dopo aver frequentato per molto tempo la ben più modesta ripartizione “Monte di Pietà”.

    Dei candidati però non so nulla. E anche molti simboli mi sono ignoti. Chi saranno questi della “Sinistra critica” con capolista tale Giovanni Archelao Urracci? Ed è uno scherzo o davvero vedo “Emanuele Filiberto di Savoia capolista di Valori e Futuro”? Continua »

    Palermitan in London
  • Via da Palermo

    Sono atterrato da poche ore. Controllo nelle mie tasche se ho abbastanza pound per pagare l’esoso passaggio ferroviario fino alla stazione di Victoria. Ho con me solo una grossa valigia. Pacchi, scatole e qualche mobile seguiranno. Insieme alla mia famiglia. Dopo quasi cinque anni, eccomi di nuovo via da Palermo. E ancora una volta non so se tornerò.

    Non ho una storia originale da raccontare. Com’è successo ad altri ero tornato a Palermo dopo anni di studi di specializzazione all’estero, nel mio caso un master e un dottorato a Londra. A Palermo avevo ricordo soltanto della vita da studente universitario e avevo voglia di sapere come era la vita “vera”, quella del lavoro, dell’indipendenza economica, com’era rivivere tra gli amici, ora che eravamo “grandi”, e godere del sole, del cibo e della cordialità della gente. Continua »

    Palermitan in London
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