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domenica 22 dic

Archivio per la categoria 'Racconti ucronici'

  • Viale delle Magnolie

    Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: il viale delle Magnolie

    In un giorno, in un mese, in un anno senza tempo…

    Perché, cos’è il nostro tempo, se non una convenzione, un accordo stretto tra noi umani per non perdere la strada nella successione degli avvenimenti? Un pallottoliere delle nostre azioni che raccoglie la galassia degli eventi sulla terra in uno schema semplificato, utile ad esser compreso facilmente da una moltitudine di bambini, quali noi siamo? Il tempo, quella entità che esiste per noi ma che non esiste come misura assoluta e quindi che forse c’è, ma forse non c’è…

    E quindi, tornando al nostro racconto, in un giorno ed in un momento indefinito del nostro tempo o, se proprio vogliamo collocarci temporalmente, in un periodo intorno all’anno 1950 d.c. della civiltà occidentale (ma potrebbe esser accaduto anche mille anni prima, o potrebbe accadere tra 10, 100 o mille anni ancora del nostro futuro) in un luogo a nord nei dintorni della città di Palermo, crescevano, disposti in due filari paralleli alcuni alberi di Ficus Macrophylla Columnaris. Erano stati importati dall’Australia e piantati da oltre cinquanta anni ed erano quindi già di dimensioni ragguardevoli. Continua »

    Palermo, Racconti ucronici
  • "Palermo POP 70"

    Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: il “Festival POP 70”

    Raffaele finì di spazzolare la sua lunga chioma, indossò la camicia a rombi colorati e i pantaloni attillati color ruggine, prese il suo borsello di cuoio, dove custodiva tutto l’indispensabile per la sua vita libera e versatile, e uscì di corsa, saltellando giù per le scale dal terzo e ultimo piano del palazzo dove abitava. I suoi abiti sapevano di armadio in legno, di cassetti foderati di carta, di sapone da bucato, di terra. La sua era una vecchia casa in un quartiere popolare, con pochi mobili antichi, racimolati in giro, molti spazi vuoti, vestiti e scarpe buttati qua e là, ma aveva l’essenziale per essere vivibile. Quella sera doveva recarsi al consueto appuntamento con i suoi amici al bar, in via Maqueda. Aveva appena cenato con una bistecca, un’insalata e un bel pezzo di pane e il suo piede era veloce sulla strada che da via Danisinni attraversava il centro della città fino al luogo dell’appuntamento. Ogni sera si vedevano lì, per parlare del futuro, del lavoro, delle ragazze, della politica. Continua »

    Palermo, Racconti ucronici
  • Tram in via Roma

    Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: tram e filobus

    Marì compiva 27 anni il prossimo mese ed aveva in mente di festeggiare come si conveniva, tra la buona borghesia della sua amata città, Palermo.

    Era una donna intraprendente, curiosa di tutto, studiosa e abbastanza diversa dalle sue amiche che, in maggioranza, si erano già accasate o che l’avrebbero fatto al più presto. Non temeva nessuno, camminava a testa alta, amava la sua libertà, tuttavia non aveva ancora maturato la sicurezza e l’esperienza che sarebbe stata opportuna in una persona così ardimentosa. A volte era un po’ timida, spesso troppo educata, ingenua in alcuni frangenti. L’educazione famigliare e la società del suo tempo la tenevano a freno troppo spesso e ne limitavano la spavalderia e la relativa messa in pratica. Era il 1930 e l’emancipazione femminile era ai nastri di partenza. Marì scalpitava. Continua »

    Palermo, Racconti ucronici
  • Conca d'oro

    Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: la Conca d’oro

    Aurora era un po’ spaesata in quella nuova casa che odorava di vernice e di cemento fresco. Era tutto nuovo, per lei che aveva cambiato città e casa in un solo momento. Abitualmente non era timida ma di fronte a tante novità si sentiva molto, molto piccola. Nessuno le aveva chiesto se era felice di aver lasciato la scuola e la sua vecchia città. Era un trasferimento inevitabile e lei semplicemente seguiva la sua famiglia e le decisioni degli adulti. Nell’edificio dove era andata a vivere con i suoi genitori tutto era nuovo: le porte e le finestre, le serrande di plastica di un inusuale verde smeraldo, il pavimento a ghirigori con disegni complessi, quasi ottocenteschi, che stridevano con il moderno ascensore rivestito in alluminio. L’ascensore, utilissimo per arrivare al suo quinto piano, era dotato di uno specchio al suo interno ed Aurora riusciva a stento a vedervi riflesso il suo viso quando saliva e scendeva. Continua »

    Palermo, Racconti ucronici
  • Meta carrozza

    Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: viaggi in carrozza

    Ogni viaggio, se pur lungo, inizia con un primo, piccolo passo ed ogni spostamento dal proprio luogo di origine ad una zona sconosciuta provoca una variazione sia interiore che esteriore in ogni essere umano.
    Nel Regno Infinito delle Realtà Parallele un viaggio di un essere animato provoca un mutamento di tutte le condizioni di equilibrio all’interno della sfera dell’Esistenza. Ciò porta ad una dilatazione (o una contrazione) della dimensione spazio-temporale nella quale egli vive, con consequenziali sconfinamenti o dissolvimenti nel Regno delle Realtà Terrene.
    Questi mutamenti, se pur incredibili, accadono più spesso di quanto non si riesca ad immaginare, ma gli esseri viventi ne hanno coscienza solo raramente.
    È di uno di questi apparenti errori che stiamo per raccontare la storia. Continua »

    Palermo, Racconti ucronici
  • Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: il Roosevelt

    Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: il Roosevelt

    Era domenica e Vincenzo aveva deciso di stare da solo. Aveva imboccato l’autostrada e poi alcune strade rurali, così, senza meta. Si trovava adesso nei pressi di Marsala, una placida cittadina della Sicilia occidentale, ma non sapeva bene dove, di preciso, fosse. Tutt’intorno campagne verdeggianti, viti, olivi o macchia mediterranea. Era così che la sua anima era felice, in mezzo alla natura, disperso e senza meta. Camminava su alcuni indefiniti sentieri per lunghi tratti, poi li abbandonava. Incontrava qua e là magazzini, ruderi, bagli, vestigia di un tempo passato, li esaminava, ne immaginava gli abitanti, gli avvenimenti accaduti, il loro uso e le caratteristiche. Poi continuava la sua camminata sognante. Vicino alla costa vide un magazzino più grande degli altri ed anche molto più alto. Era abbandonato da molto tempo e il portone era solo semplicemente accostato. Continua »

    Palermo, Racconti ucronici
  • Chimica Arenella

    Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: la Chimica Arenella

    Nel Regno delle Infinite Realtà Parallele a volte accade, per un improvviso errore nella Sfera del Creato, una deformazione della dimensione spazio-temporale in seguito alla quale si verificano piccole intromissioni nel Regno delle Realtà Terrene. Questi eventi accadono più spesso di quanto non si riesca ad immaginare.

    Sono le 11 del mattino a Colonia e David Goldenberg, un giovane commercialista della Renania, guarda pensoso la sua valigia ancora da ultimare, chiedendosi cosa potrebbe risultare utile nel viaggio che sta per intraprendere. L’obiettivo inconsueto del suo spostamento lo rende dubbioso su ogni decisione. Raphael Neuberg sta facendo colazione a Brema il 29 maggio e si prepara alla sua sessione di fitness in palestra. Non ha ancora deciso cosa rispondere alla missiva che ha ricevuto pochi giorni prima, da un luogo mai visitato nella sua vita, un’isola del sud europeo, la Sicilia. Continua »

    Palermo, Racconti ucronici
  • Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: Ducrot

    Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: Ducrot

    Gabriele era un ex “lavoratore socialmente utile” e da alcuni anni era stato assunto dalla municipale con la mansione di spazzino. Ogni mattina si alzava alle 6:30 e andava a pulire il suo rione preferito: la Zisa.

    Amava l’atmosfera che vi si respirava. Gli sembrava un piccolo paese, con caratteristiche uniche e diverse dal resto della sua grande città, Palermo. I palazzi che vi erano edificati avevano uno stile univoco, decori semplici, popolari, gradevoli e sobri, tipici degli anni 50/60.
    Nell’antichità era esistito un grande parco intorno al castello della Zisa, meravigliosa residenza regale arabo-normanna: al-‘aziz, “splendido” era il significato del suo nome. E nella zona scorreva anche un fiume che si chiamava come lui, il Gabriele! Ogni mattina si intratteneva con i commercianti locali, salutava le donne che andavano a far spese, i bambini che si incamminavano verso la scuola e gli ambulanti che vendevano le panelle, lo sfincione e il pesce fresco. Continua »

    Palermo, Racconti ucronici
  • Roney

    Racconti ucronici, cronache di una Palermo possibile: il Roney

    Clelia aveva dormito un po’ sull’aereo che la stava riportando a Palermo.

    Aveva lasciato la sua città da oltre 20 anni ed ora finalmente avrebbe rivisto i luoghi a lei tanto cari. Non era passato un solo giorno in cui non avesse ripensato a qualcosa che riguardasse Palermo. Aveva trovato un lavoro in Germania nel lontano 1995 ed, a malincuore, era partita. Da allora non era più tornata e non aveva neanche voluto leggere più notizie, avvenimenti, informazioni della sua città. Era molto arrabbiata con il suo paese perché l’aveva costretta, per mancanza di un lavoro che non la svalutasse, ad essere una straniera in un luogo tanto lontano dai suoi affetti più cari. Spesso chiacchierava al telefono con sua madre, rimasta a Palermo, o con i suoi fratelli sparsi per il mondo, ma non parlavano mai, per tacito accordo, dei cambiamenti della città. Continua »

    Palermo, Racconti ucronici
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