Affondamento del Bayesian: no ai complotti ma qualcosa non torna davvero
L’affondamento del superyacht Bayesian, con a bordo alcuni magnati inglesi, sta scatenando il complottismo. Circolano da alcune ore sia un post di Cesare Sacchetti, controverso giornalista pubblicista romano, che accosta l’incidente di Porticello a un naufragio che ha coinvolto agenti segreti sul Lago Maggiore a maggio dello scorso anno e riporta la teoria di un altro sito sul possibile uso di un’arma ad energia diretta, sia diversi post sui social che contengono congetture più o meno esplicite sul sincronismo tra la scomparsa del socio in affari di Lynch Stephen Chamberlain, investito sabato scorso a Stretham e morto in ospedale, e l’incidente a Lynch e ai suoi prestigiosi ospiti. Lynch e Chamberlain erano in Darktrace, azienda di sicurezza informatica che lavora con i servizi segreti di diversi paesi.
Servono elementi concreti, che nessuno ha, per spingersi a fare ipotesi che vanno dalle spie alla guerra non convenzionale e quando si verifica un incidente così grave a un mezzo di trasporto è doveroso attendere l’ispezione dello scafo e i dati tecnici estratti dal Voyage Data Recorder, una specie di scatola nera, della nave. Ma da un punto di vista tecnico qualcosa non torna davvero. Continua »
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